Raid Israele su Rafah, oggi riunione all’Onu. Media: 7 morti in nuovo attacco

(Adnkronos) – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi una riunione di emergenza per discutere del raid israeliano contro una tendopoli a Rafah in cui sono morte almeno 45 persone. La riunione, ha reso noto un diplomatico delle Nazioni Unite citato dalla Cnn, è stata richiesta dall’Algeria. L’incontro a porte chiuse è previsto per le 15.30 locali, ha aggiunto il diplomatico. 

Intanto un nuovo attacco di Israele a Tal as-Sultan, a ovest di Rafah, avrebbe provocato 7 morti si legge su Al Jazeera che riferisce di un bombardamento da parte dell’Idf sulle tende che ospitano i palestinesi sfollati nell’area.  

Il premier israeliano ha definito il raid un tragico incidente: le vittime provocate dall'”omicidio mirato” di “terroristi” di Hamas sono state un tragico incidente ha detto alla Knesset. “Nonostante i nostri sforzi per non fare loro del male, c’è stato un tragico incidente – ha detto Netanyahu nelle dichiarazioni rilanciate dal Times of Israel – Stiamo indagando sull’incidente”. “Per noi è una tragedia, per Hamas è una strategia”, ha aggiunto il premier. 

Sarebbero 45 le persone rimaste uccise e 249 quelle rimaste ferite nel raid: 23 delle 45 vittime sarebbero donne, bambini e anziani. “Io continuerò a combattere fino a quando sarà issata la bandiera della vittoria” e “non intendo porre fine alla guerra prima che tutti gli obiettivi siano stati raggiunti” perché “se cedessimo tornerebbe il massacro, se ci arrendessimo consegneremmo una grande vittoria al terrore, all’Iran”, ha detto ancora Netanyahu.  

Intanto la procuratrice generale militare di Israele, Yifat Tomer Yerushalmi, ha annunciato che un’indagine è in corso sul raid, che ha definito “molto grave”. “I dettagli dell’incidente sono ancora oggetto di un’indagine che siamo impegnati a condurre nella massima misura possibile”, ha dichiarato la procuratrice durante una conferenza stampa ospitata dall’Ordine degli avvocati israeliani, secondo quanto riporta il Times of Israel. “Le Idf si rammaricano di qualsiasi danno subito dai non combattenti durante la guerra”, ha aggiunto. 

E si allontana intanto la possibilità di una tregua a Gaza dopo il massacro di Rafah: Hamas ha infatti informato i mediatori che non parteciperà ad alcun negoziato con Israele ha riferito la tv all-news saudita Al-Sharq citando fonti del movimento palestinese. I negoziati si sono interrotti tre settimane fa dopo che Israele ha respinto l’ultima bozza approvata da Hamas, accusando l’Egitto di avere “unilateralmente apportato modifiche fondamentali”. 

L’attacco israeliano contro una tendopoli di profughi a Rafah fa parte di una ”guerra genocida” intrapresa da Israele, ha dichiarato un funzionario di Hamas in Libano, Osama Hamdan, secondo cui l’attacco ”contraddice la tesi di Israele secondo cui ci sono posti sicuri nella Striscia di Gaza”. Inoltre, ha aggiunto nel corso di una conferenza stampa a Beirut, ”gli attacchi degli ultimi due giorni sono un’indicazione della sfida da parte di Israele agli ordini emessi dalla Corte Internazionale di Giustizia (Cig) di fermare l’offensiva di Rafah e di ritirarsi da Gaza”. 

Caccia israeliani hanno attaccato nella notte una serie di obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Ad annunciarlo è stato l’esercito: tra i bersagli, secondo quanto riporta l’Idf in un comunicato, un deposito di armi a Mays al-Jabal e strutture utilizzate per le operazioni militari dei miliziani a Aita al-Shaab e Khiam. A riferirne è il Times of Israel. 

(Adnkronos)