Rc Auto, assicurare la macchina a Napoli? Costa quasi il triplo che a Trieste

(Adnkronos) – Assicurare un’automobile con la sola responsabilità civile a Napoli? Costa in media quasi il triplo che a Trieste, circa il doppio che a Roma e comunque quasi 500 euro in più rispetto alla seconda città più costosa per prezzo medio, ossia Palermo. Secondo gli ultimi dati disponibili di Facile.it elaborati dall’Adnkronos, relativi ad aprile scorso e ai capoluoghi di regione e basati su quasi 12,5 milioni di preventivi effettuati sul portale di comparazione, il prezzo medio dell’assicurazione Rc Auto a Napoli tocca 1.135,55 euro, un dato sensibilmente più elevato della seconda città più costosa, Palermo, dove il prezzo medio è pari ‘solamente’ a 677,89 euro, dato che tutto sommato non si discosta molto dalla media nazionale, di 612,52 euro. Un valore però, questo, leggermente falsato dal costo del capoluogo partenopeo che inevitabilmente aumenta il dato finale. Sul gradino più basso del podio della classifica c’è Bari, con 671,41 euro in media per la Rc Auto. Dalla parte opposta della graduatoria c’è Trieste, la città più economica. Con 416,09 euro, assicurare là un’automobile costa quasi un terzo rispetto a quanto viene speso a Napoli. Bene anche Potenza, con un costo basso dell’Rc auto: è 19esima con 438,71 euro di media. Al 18esimo posto Aosta, con 466,39 euro. 

Tornando alle medie più alte, è Roma al quarto posto, con un prezzo dell’Rc auto pari a 666,90 euro. C’è poi Genova (659,60 euro), seguita da Firenze (639,08 euro) e Torino (620,23 euro). All’ottava posizione della classifica c’è Cagliari (610,17 euro), alla nona Catanzaro (606,49 euro). Chiude la top ten Perugia, che scende sotto quota 600 euro, attestandosi a 590,68 euro.  

Secondo i dati di Facile.it, è Ancona l’11esima città per prezzo medio più alto dell’Rc auto. Il capoluogo marchigiano vede il costo pari a 582,13 euro, cifra non molto più alta di quella della 12esima città, Bologna, nella quale assicurare un’autovettura arriva a costare, mediamente, 546,40 euro. Chiudono la classifica L’Aquila (530,35 euro), Venezia (519,57 euro), Campobasso (518,44 euro), Milano (501,44 euro) e Trento (481,06 euro), la prima a scendere sotto quota 500 euro. 

Allargando l’analisi dei prezzi medi a tutte le province italiane, si legge nei dati di Facile.it, ci sono comunque altre zone dell’Italia con prezzi medi che si avvicinano a quelli di Napoli. Ad esempio a Caserta, dove si superano i mille euro (1.014,15) o a Prato, dove una tariffa media della Rc auto arriva a 824,48 euro. L’enorme differenza di prezzo tra Napoli, o comunque delle province coi costi più alti, e i casi come Trieste, spiega all’Adnkronos il Managing Director Insurance di Facile.it Andrea Ghizzoni, sta nel fatto che la composizione della tariffa “dipende da vari elementi, differenti tra loro, ma che incidono tutti sulla composizione. Oltre alle caratteristiche soggettive dell’automobilista” come ad esempio l’età, la classe di merito, la storia assicurativa e così via “vi sono elementi terzi oggettivi che hanno un impatto sui prezzi. Uno dei più importanti, ad esempio, è la sinistrosità di una determinata area, vale a dire il numero di sinistri e il rischio incidenti rilevato in zona specifica zona. Più sono frequenti – indica Ghizzoni – maggiore sarà il premio richiesto dalla compagnia assicurativa. Ed anche il costo medio di risarcimento dei sinistri, calcolato su base territoriale, ha un peso importante nella determinazione della tariffa proposta all’automobilista” perché non “va dimenticato che le compagnie hanno l’obbligo di assicurarsi che i premi raccolti coprano il totale rimborsi, altrimenti il sistema crollerebbe”. 

Inoltre, spiega ancora il manager, “c’è il fattore del numero di truffe, o tentativi di truffa, ai danni delle compagnie stesse. Nelle aree dove questi fenomeni sono più diffusi, maggiore sarà il costo della polizza. Altri fattori che possono incidere sui prezzi sono, ad esempio, l’età media dei veicoli in circolazione. Infine, ci sono le politiche commerciale di ciascuna compagnia, che può scegliere di applicare tariffe differenti a seconda delle proprie strategie di vendita. Tutti questi elementi, soggettivi e terzi, contribuiscono a determinare le differenze territoriali di prezzo”. 

Quanto al futuro dei prezzi, spiega infine Ghizzoni, dopo il “rincaro continuo del premio Rc auto dello scorso anno” e con “l’inflazione che nel nostro Paese rimane ancora su livelli elevati”, negli ultimi mesi “ci sono stati segnali positivi con valori in lieve calo, ma è ancora presto per dire se” questa diminuzione possa essere “un trend stabile, segno che i rincari del 2023 hanno assorbito completamente gli effetti del nuovo contesto economico, o di una variazione momentanea all’interno di un trend comunque al rialzo”, conclude. 

(Adnkronos)