Report, Santanchè al Senato oggi: “Nessun avviso di garanzia”

(Adnkronos) – “Non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia”. Così il ministro per il Turismo, Daniela Santanchè nella sua informativa al Senato, dopo le indiscrezioni di stampa – in seguito ad una puntata di Report – su presunte irregolarità delle aziende Visibilia e Ki Grou. “Un quotidiano – ricorda con riferimento al ‘Domani’ – stamattina snocciola informazioni senza indicare alcuna fonte. O questo giornale mente, in una classica imboscata per colpire un ministro del governo, oppure prendo in considerazione questa ipotesi, che ripete vicende passate nella storia, oppure il ‘Domani’ ha avuto notizia che io non ho, e che nessuno potrebbe avere”. Siamo di fronte a “sporche schifose pratiche, che oggi toccano me e domani potrebbero toccare anche a comuni cittadini”, sottolinea, accusando di essere stata “oggetto di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti”.  

“Ringrazio per la solidarietà i ministri e la presidente del Consiglio”, dice ancora in Aula il ministro. “Oggi più che darvi risposte – continua – sono io che dovrei chiedervi con forza delle risposte. Qualcuno dovrebbe dare a me delle risposte. E vi chiedo: è normale che un ministro della Repubblica legga che, secondo un giornale, sarebbe indagato?”. “Sono qui per bloccare la strumentalizzazione politica” che è stata fatta su questa vicenda, “voglio difendere l’onore mio e di mio figlio. Sono qui per rispondere a qualsiasi domanda, non siate nervosi…”, dice, rivolgendosi ai banchi delle opposizioni. 

Santanchè ribadisce poi che “non ho mai avuto partecipazione nel settore dell’alimentare biologico, come molti media hanno raccontato, la mia partecipazione in Ki Group non ha mai superato il 5%”. “Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartenesse e non ho mai abusato delle posizione apicali nelle aziende. Sfido chiunque a dimostrare il contrario”, puntualizza. “A fronte delle notizie di compensi stratosferici da Ki Group, nel triennio 19-20-21 ho incassato una media di 9mila euro l’anno, 27mila lordi in totale”. “I lavoratori dipendenti verranno soddisfatti in tutti i diritti di credito, come previsto dal concordato”, dice ancora. 

 

 

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