Rifiuti, Ispra: “Sardegna regione virtuosa”

(Adnkronos) – Il rispetto per l’ambiente passa anche attraverso un corretto approccio al tema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Un ambito particolarmente sentito in Sardegna, una terra così ricca di meraviglie naturalistiche, il cui delicato equilibrio necessita di attenzioni costanti per poter essere tutelato.  

Una diffusa sensibilità verso i temi ambientali con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti, sottolineata anche dai dati Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dai quali emergono una serie di indicatori positivi. Ad esempio, la Sardegna risulta al secondo posto tra le regioni italiane per percentuale di raccolta differenziata.  

Inoltre, il 91% della popolazione regionale ha superato l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata. Dati di un certo rilievo, frutto anche di politiche istituzionali e regionali adeguate, oltre che di una particolare sensibilità dei cittadini nei confronti di temi come i rifiuti e l’economia circolare. (segue) 

Secondo i dati Ispra, la Sardegna nel 2021 si classifica al secondo posto tra le regioni per percentuale di raccolta differenziata, con il 74,88% del totale dei rifiuti. Meglio ha fatto solo il Veneto con il 76,18%. Al terzo posto la Lombardia con il 73,04%.  

Un approccio virtuoso alla questione dei rifiuti urbani confermato anche da un altro indicatore ovvero la quantità di rifiuti indifferenziati prodotti per abitante: 118,83 kg pro capite, ancora una volta sul secondo gradino del podio, dietro al Veneto con 116,22 kg pro capite. Per fare un raffronto, si pensi che ad esempio in Sicilia i rifiuti indifferenziati sono 245,91 kg per abitante.  

L’attenzione dei cittadini sardi si dimostra anche nel cercare di contenere la quantità di rifiuti personali prodotti. Con 472,92 kg pro capite per anno, la Sardegna è tra le regioni che producono meno rifiuti, solo cinque regioni hanno fatto meglio.  

Dal 29° Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia, nel 2021 su 105 città italiane più d’una città della Sardegna si mette in evidenza nelle performance ambientali ricavate sulla base di 18 parametri, raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente).  

Entrando nello specifico dei dati relativi ai rifiuti, si scopre che Nuoro ha raggiunto le performance migliori, infatti è decima su 105 città analizzate, per percentuale di rifiuti differenziati, l’80,31% del totale dei rifiuti urbani prodotti. Ma anche le altre province sarde hanno superato il 70%.  

Nel confronto tra città metropolitane, Cagliari risulta al vertice nazionale nella raccolta differenziata in percentuale con il 74,4% del totale rifiuti, davanti a Venezia con il 73,2% e a Firenze con il 68,9%.  

Rifiuti organici, carta e cartone sono secondo l’Istat le due tipologie di rifiuti maggiormente presenti nella raccolta differenziata dei cittadini sardi nel 2020. In particolare, la frazione organica rappresenta il 44,4% del totale dei rifiuti raccolti. Percentuale che pone l’Isola al primo posto in Italia a parità con le Marche. 

Dati interessanti riguardano anche la raccolta del vetro che in Sardegna rappresenta il 14,3% del totale della raccolta differenziata, una percentuale superiore di 2,2 punti rispetto alla media italiana e la plastica (10,8%), che rappresenta il quarto posto assoluto tra tutte le regioni.  

Le famiglie sarde di distinguono per assiduità nella raccolta differenziata. Nel 2021 dichiarano di aver seguito sempre le regole del riciclo al 94,9% per la carta (quarto posto tra le regioni italiane), al 94,6% per il vetro (quarto posto), 93,5% per i contenitori in plastica (sesto posto), al 93,4% per l’umido (primo posto assoluto).  

Premesso che la Sardegna ha raggiunto ottime performance nelle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti anche nel confronto con le altre regioni, è sempre possibile migliorare sotto diversi aspetti.  

Da un report effettuato da Istat sui comportamenti e le politiche attuate nelle città in tema di raccolta differenziata dei rifiuti, emerge che in Sardegna nel 2021 oltre 86 famiglie su 100 indicano come motivazione per differenziare ancora di più l’applicazione di agevolazioni tariffarie e fiscali per coloro che effettuano regolarmente la raccolta differenziata. 

Tra le altre motivazioni che potrebbero incentivare ulteriormente la differenziata oltre 75 famiglie su 100 richiedono maggiori garanzie che i rifiuti separati vengano effettivamente recuperati, mentre il 71,7% delle famiglie vorrebbe l’obbligo di multe per chi non effettua la raccolta correttamente. (segue) 

Impianti di compostaggio e inceneritori
 

Per affrontare in maniera efficace ed efficiente il ciclo dei rifiuti, la Regione Sardegna ha messo in atto un piano che tra l’altro sfrutta ben 22 impianti di compostaggio operativi sul territorio. A livello nazionale un numero maggiore di impianti si trova solo in Lombardia (62), Veneto (53) e Sicilia (23).  

Negli impianti di compostaggio regionali la quantità complessiva di rifiuti trattati è aumentata del 12,3% dal 2020 al 2021 e nello stesso periodo è cresciuta del 12,8% la frazione organica.  

In Regione però non sono presenti impianti per il trattamento integrato aerobico/anaerobico dei rifiuti che servono per esempio per il recupero energetico del biogas, biometano, energia elettrica e termica. A livello di impianti di incenerimento dei rifiuti urbani, attualmente è operativo il solo impianto di Cagliari Capoterra, che nel 2021 ha smaltito un totale di 63.760 tonnellate di rifiuti, di cui 51.977 tonnellate di rifiuti urbani, con un recupero energetico elettrico di 26.998 MWh.  

Il percorso virtuoso nella gestione dei rifiuti non esclude ulteriori margini di miglioramento. Il piano regionale per i rifiuti punta a raggiungere l’80% di raccolta differenziata. Un obiettivo raggiungibile anche con l’invito ai Comuni ad applicare sistemi di raccolta ancora più efficienti, oltre al completamento delle dotazioni territoriali di impianti adeguati.  

Un discorso particolare riguarda le aree ad elevata densità turistica per le quali la Regione sta progettando soluzioni ad hoc come ecocentri costieri ed isole ecologiche controllate, da avviare in collaborazione con gli enti locali per la gestione della raccolta differenziata. Tra le iniziative messe in atto dalla Regione per la gestione della raccolta differenziata, c’è l’attivazione della tariffa puntuale basata sulla quantità di rifiuti effettivamente conferiti che introduce criteri più equi nel calcolo delle tariffe. 

Non manca infine qualche ombra, come la questione dei termovalorizzatori, specie quello di Macomer i cui lavori di ultimazione che dovevano terminare a novembre 2022 sono in ritardo, ma anche l’ampliamento di alcune discariche del territorio.  

 

 

(Adnkronos)