Rottamazione quater 2023, il piano funziona? Cosa dicono i commercialisti

(Adnkronos) –
Rottamazione quater, il piano funziona? “Di certo non è la soluzione ai debiti incagliati per contribuenti e Stato. Serve una misura più forte e organica, in quanto tantissimi debiti sono nati successivamente al 2020: presto ci troveremo lo scoglio al 31 ottobre del versamento del 20% di tutto il debito rottamato, che comprende anche quelli più recenti e potrebbe essere difficile da superare”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia è Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec).  

“Distribuire i pagamenti lungo un arco temporale più ampio e adeguato, potrebbe essere -spiega- una prima soluzione. Ricordo che, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, per la rottamazione delle cartelle avviate tra il 2016 e il 2018, gli incassi sono stati di 19,9 miliardi di euro rispetto ai 53,9 ipotizzati. Tra l’altro, le imprese vivono un periodo storico di grande incertezza, con un livello di rischio creditizio medio-alto per quasi un’impresa su due, secondo le ultime indagini”, aggiunge.  

“Significa che servono riforme organiche anche in materia di riscossione e non provvedimenti spot che, come strutturati nel recente passato, non hanno interessato la maggioranza dei contribuenti o non erano utilizzabili da chi realmente era interessato”, sottolinea. 

Dalla manovra economica del governo i commercialisti si aspettano “lo spazio necessario per dare alle imprese la possibilità di tornare rapidamente competitive. Aziende e cittadini (insieme ai commercialisti che li assistono) hanno bisogno di emergere da questi anni di sacrifici e difficoltà e tornare a una condizione favorevole, che tra l’altro sarebbe utile a sostenere il fisco e l’economia italiana. Altrimenti si rischia anche di avere un gettito sempre minore”, dice ancora De Lise. 

Sulla delega fiscale, conclude, “ci aspettiamo una maggiore semplificazione. L’ultimo episodio relativo alla lettera di compliance sul quadro RS dei regimi forfettari va in senso contrario rispetto a quanto fin qui promesso. Auspichiamo che anche nella bozza della manovra vengano proposte norme che mirino alla semplificazione”. 

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