(Adnkronos) – Una nuova rottamazione delle cartelle? “Noi porteremo avanti la rateizzazione. Aspettiamo l’esito del concordato e poi, dopo l’inizio dell’anno prossimo, rilanciamo la rottamazione quinquies delle cartelle”. A dirlo è Riccardo Molinari, capogruppo Lega alla Camera, nel corso della conferenza stampa sulla proposta di legge sulla rateizzazione a lungo termine depositata il 27 novembre dai deputati del Carroccio.
L’impostazione della proposta richiama quella già avanzata in un emendamento leghista presentato – e poi ritirato – in legge bilancio, di una rottamazione “su 10 anni e non più 5, con rate tutte uguali, 12 rate per 120 rate totali, in cui pagare solo la parte capitale dovuta al fisco senza interessi e sanzioni”, ha spiegato Molinari.
Inoltre, “la decadenza dal beneficio della rottamazione scatta solo dopo 8 rate non pagate, mentre prima partiva dopo una sola rata e molte aziende” avevano difficoltà a sanare la propria posizione con l’Erario. Al netto di quello che racconta la sinistra, che dice che facciamo i condoni per gli evasori, i dati ci dicono che queste misure portano cifre record nelle casse dello Stato”, ha aggiunto ancora il capogruppo leghista di Montecitorio.
“La Lega farà il possibile per chiedere l’approvazione del provvedimento” sulla rottamazione quinquies “quanto prima”, ha poi assicurato Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera e responsabile Fisco Lega, parlando della proposta di legge del Carroccio che ricalca l’emendamento proposto (e poi ritirato) alla manovra. La struttura infatti è la stessa: “Ha le caratteristiche della rottamazione ma ne risolve tutte le criticità” prevedendo “120 rate mensili tutte uguali”, mentre “in caso di ritardo o dimenticanza di una rata non decade la rottamazione, fino alla soglia di 8 rate. Si parte dal principio che non può essere una colpa dichiarare le imposte e non riuscire a pagarle”, ha evidenziato Gusmeroli.
Inoltre, così “si rimette in bonis milioni di cittadini e di Attività economiche, artigiani, commercianti, liberi professionisti e Pmi, in arretrato col fisco che non rischieranno più la chiusura rateizzando il loro debito a 10 anni, supereranno i problemi del passato e potranno così lavorare più serenamente per il loro futuro. Lo Stato garantendosi un’entrata costante – ha concluso – potrà diminuire le imposte a tutti”.