Salario minimo, soddisfazione in casa Pd: “Capovolto agenda della destra”

(Adnkronos) – Se ne riparlerà a settembre, la maggioranza lo ha già preannunciato. Ma in casa Pd oggi si ‘festeggia’ il risultato ottenuto con la battaglia sul salario minimo. “Eravamo partiti da un no granitico della destra e l’emendamento soppressivo. Ieri hanno ritirato l’emendamento e domani parte il confronto in aula. Abbiamo messo il lavoro al centro e abbiamo capovolto l’agenda della destra”, si sottolinea in ambienti dem.  

C’è chi sospetta che anche i sondaggi abbiano fatto il loro, vista l’alta percentuale di elettori di centrodestra favorevoli al salario minimo. “Meloni è una populista ed è attenta a certi segnali”. Un bello scarto comunque rispetto a qualche mese fa, ricorda un parlamentare Pd, quando in aula alla Camera nel primo ‘faccia a faccia’ parlamentare tra Elly Schlein e la premier, Meloni chiuse al salario minimo. Era il 16 marzo scorso quando la presidente del Consiglio rispondeva alla segretaria dem: “Il governo non è convinto che la soluzione” al lavoro povero “sia l’introduzione di un salario minimo legale” che “nel nostro sistema rischierebbe di creare condizioni peggiori di quelle che hanno oggi i lavoratori”.  

Per i dem è già una vittoria aver superato la chiusura del marzo scorso. “Li abbiamo costretti a parlarne”. E la stessa segretaria Schlein è disponibile a un confronto con la premier Meloni “anche domani”. Tuttavia sembra che il ‘canale’ con l’opposizione, la presidente del Consiglio lo abbia aperto innanzitutto con Carlo Calenda. “Ho sentito Giorgia Meloni, ci vedremo la prossima settimana” per discutere del salario minimo. Per poi aggiungere in tv a La7 che “andremo da Meloni come opposizione. Abbiamo chiesto l’incontro a nome dell’opposizione e ringrazio la presidente del Consiglio per la risposta che ci ha dato”. Al momento però dalle parti del Nazareno spiegano che non c’è ancora nessun appuntamento in programma.  

(Adnkronos)