Scuola, preside Giulio Cesare (Roma): “circa 50 studenti assenti, su ddi serve piano nazionale”

Rientro al liceo Giulio Cesare della Capitale. Tre ingressi anche nel 2022 come la norma al suono della campanella la mattina, due dei quali dedicati agli studenti, uno ai professori. Orari scanditi in doppia fascia come da disposizione della prefettura e per le assenze, ancora tutto apparentemente sotto controllo: “Abbiamo un 5% di personale assente per positività o contatto stretto; ed un 5-6% di ragazzi in ddi, perché positivi o messi a casa dal medico di base in quanto contatti stretti. In totale una cinquantina”. Ne parla con l’Adnkronos la preside dello storico liceo classico di Roma, Paola Senesi, che tra le situazioni complicate da gestire nel caso di classi in sorveglianza indica alle secondarie superiori anche quella della merenda, su cui a differenza che per la mensa dove è previsto “un’irrealizzabile distanziamento di due metri, che nella maggioranza dei casi non sarà possibile e porterà ad una necessaria riduzione dell’orario scolastico” mancherebbero indicazioni precise: “Da noi si può scendere in cortile. Ma non tutte le scuole lo hanno. Non sarà semplice”. 

La ddi, didattica digitale integrata già da oggi attivata in alcune classi del Giulio Cesare non spaventa invece la Dirigente: “Certo la situazione ottimale didattica e formativa sarebbe tutti in presenza, ma per mia esperienza la ddi funziona perché consente di non far perdere lezioni a chi sta a casa. E’ necessario però un piano articolato nazionale che vada strutturare le competenze finora conseguite nell’uso delle piattaforme. Perché la situazione mista non va demonizzata, anche se al primo ciclo è più complicato gestirla. Per questo serve un piano mirato su diversi ordini di scuola e va fatto velocemente”. 

Sono arrivate le mascherine Ffp2? “non le abbiamo ricevute né per i docenti, né per le classi in sorveglianza. Tamponeremo con quelle che abbiamo. Avrebbe teoricamente dovuto fornirle per gli studenti delle classi in sorveglianza la struttura commissariale, invece adesso dicono le scuole. Ma noi non abbiamo le risorse per farlo e tra l’altro i tempi si allungherebbero considerevolmente”. Velocizzare parola d’ordine anche per quanto riguarda l’acquisizione dei dati sullo stato vaccinale degli studenti: “E’ necessario snellire le procedure, semplificando ad esempio attraverso l’acquisizione d’ufficio dello stato vaccinale degli studenti attraverso una piattaforma ad hoc o tramite un qualche accesso diretto all’anagrafe vaccinale”, conclude.  

(di Roberta Lanzara) 

(Adnkronos)