“Bisogna avere il coraggio di scegliere cosa fare con i ragazzi tra i 12 e i 19 anni che non sono obbligati a possedere il green pass per entrare a scuola ma che invece per attività obbligatorie come l’alternanza scuola-lavoro (Pcto – ndr) sono costretti ad averlo. E noi dirigenti scolastici siamo forzati a dirgli che senza certificazione verde non saranno accolti dalle aziende”. Ne parla con l’Adnkronos la Dirigente scolastica presso l’Ite Tosi di Busto Arsizio Amanda Ferrario, che sollecitando l’attenzione del Ministero dell’Istruzione e delle Istituzioni afferma: “qualcuno si assuma la responsabilità di dire che le attività didattiche obbligatorie al di fuori della scuola non necessitano di Green pass, o altrimenti si renda il vaccino obbligatorio, perché tutto questo non ha senso”.
“Quando informiamo che per l’Alternanza è necessaria la certificazione verde, non eccepiscono i vaccinati e mormorano gli altri perché devono sottoporsi a più tamponi, dato che per 15 giorni di attività scuola – lavoro dovranno spendere a testa almeno 40 euro, noi infatti non abbiamo un fondo per far fare i tamponi agli studenti – rimarca la Dirigente – A questo si aggiunge almeno altrettanto da spendere per le attività universitarie di orientamento o di estensione dell’offerta formativa che si svolgono nell’orario scolastico e che noi ormai proponiamo come facoltative per evitare che gli studenti siano in difficoltà, ma questo – esclama – innesca necessariamente altri meccanismi discriminatori!”.
“Siamo davanti a controsensi: se io affitto la palestra della scuola a una società sportiva esterna, i miei studenti che fino a poco prima sono stati nell’edificio scolastico senza green pass, sono obbligati a presentarlo per partecipare alle attività proposte dalla società esterna. E adesso – aggiunge – nel disegno di legge pronto nel caso di uno studente positivo in classe, si prevede che i vaccinati negativi proseguano le lezioni in presenza e i negativi in dad. Questa – conclude – è violenza”. Il Ministero dell’Istruzione si esprime sull’obbligo o meno per gli studenti del possesso di Certificazione verde nei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto) in una Faq del 4 ottobre 2021: “Gli studenti che effettuano a qualsiasi titolo un’attività lavorativa sono equiparati ai fini dello svolgimento della stessa agli altri lavoratori. In proposito, l’art. 9 septies del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, che disciplina l’obbligo del possesso della certificazione verde per chi svolge una attività lavorativa nel settore privato, prevede espressamente, al comma 2, che tale obbligo si applica “a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato”.
(di Roberta Lanzara)