Scuola, Speranza: “Obbligo vaccino? In corso valutazione”

“Obbligo del vaccino per il personale nelle scuole? Sono valutazioni che stiamo facendo in queste ore. La riapertura della scuola senza Dad, se possibile, è una priorità per il governo. Valuteremo in queste ore quali saranno le strade migliori. Dobbiamo lavorare perché con la buona campagna di vaccinazione, oggi abbiamo superato 65 milioni di dosi somministrate, vogliamo tutelare la scuola. Nessuna soluzione è esclusa, l’obiettivo è riportare tutti i ragazzi a scuola in sicurezza e in presenza”. Sono le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, a Controcorrente.  

E’ possibile che l’obbligo scatti in base al numero dei vaccinati nelle varie regioni? “Non abbiamo valutato un’ipotesi in questi termini” anche se “ci sono differenze tra regioni: in alcune il tasso è molto alto, in altre è più basso. Di solito le misure che facciamo sono nazionali. Ma non deve passare il messaggio che gli insegnanti e il personale scolastico non si sono vaccinati, il dato è molto alto, l’85% ha avuto almeno la prima dose. Ma noi vogliamo che questa percentuale cresca, per questo nelle prossime ore valuteremo qual è lo strumento migliore”. 

“La larghissima maggioranza degli italiani ha capito che il vaccino è lo strumento per chiudere questa fase. Dove c’è un dubbio, c’è bisogno di una spiegazione. Se una persona ha un dubbio, la soluzione non è insultarla. Bisogna parlarci, perché dalla nostra parte abbiamo l’evidenza scientifica, i dati. Se non vogliamo rivivere stagioni di privazioni e chiusure, dobbiamo utilizzare lo strumento del vaccino”, aggiunge. 

“Abbiamo introdotto l’obbligo per chi lavora nella sanità. Valuteremo i dati e capiremo se serviranno ulteriori obblighi. Finora la risposta degli italiani è stata straordinaria: consumiamo tutte le dosi, utilizziamo più di 500mila dosi al giorno. La risposta delle persone è stata all’altezza delle aspettative”, prosegue. “Chiedo a tutte le forze politiche di non avere ambiguità, ci giochiamo l’apertura o la chiusura delle scuole e delle attività produttive. Dobbiamo fidarci della scienza, non dobbiamo dividerci sul terreno della politica. Sono d’accordo con il segretario Letta, e spero che le forze politiche liberino il campo da ogni ambiguità. Le ambiguità fanno solo male al Paese”. 

(Adnkronos)