“Silvio Berlusconi un vero gigante, qualunque sia il giudizio”

(Adnkronos) – “Un gigante. Ho avuto l’onore e il privilegio di una lunga e intensa collaborazione con il Presidente Silvio Berlusconi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Prima da Direttore Generale e Capo del Dipartimento dell’Informazione e l’Editoria poi (per ben due volte) da Segretario Generale della Presidenza. Ero un dirigente di carriera della Presidenza proveniente dalla Banca d’Italia e non conoscevo il Presidente; rimasi colpito, come molti di noi in quegli anni, dal suo grande carisma che si sposava ad una sofisticata visione strategica declinata anche nelle questioni che, a tanti, potevano sembrare minori. L’uomo era poi di una vera e spontanea gentilezza che però non poteva nascondere una determinazione e forza di volontà a volte feroci. Un vero gigante; qualunque sia il giudizio politico ed umano che ognuno conserva di lui. 

Intelligenza artificiale. Gli appelli a frenare la corsa all’intelligenza artificiale (tema di cui più volte ci siamo occupati nel Promemoria) sembrano aver raggiunto il loro scopo. Almeno in questa fase. Una importante conferma si può trovare nella decisione annunciata da Open AI (la società nata come non profit – e poi divenuta a scopo di lucro – che ha sviluppato le prime app di Intelligenza Artificiale) di rallentare l’uscita del nuovo e più potente modello di Chat GPT (sarebbe il numero 5). GPT è un acronimo di “Generative Pretrained Transformer” che indica modelli di intelligenza artificiale basati sulla tecnologia dei trasformatori cioè reti neurali artificiali in grado di elaborare enormi sequenze di dati presi da Intenet o da altre fonti e trattati per ottenere testi coerenti (anche parlati) in risposta ad un input. Come noto, dopo il successo planetario della prima Chat GPT, da più parti si siano sentite voci sempre più preoccupate che questi sistemi possono essere così “autogenerativi” da scappare di mano. Tra i critici dei sistemi GPT oltre a molti esponenti della cultura e del mondo accademico anche nomi come Elon Mask (che pure era stato tra i primi finanziatori di Open AI quando era una fondazione non profit) e Steve Wozniak ( co-fondatore di Apple). Il tema è naturalmente molto aperto e fondamentale per il nostro futuro; molto dipenderà dal tipo di approccio che avranno i Regolatori negli USA e nella UE nel bilanciare le esigenze di protezione dei diritti dei cittadini senza compromettere la spinta all’innovazione e al progresso”.  

(di Mauro Masi) 

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