Spazio, in orbita Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione

(Adnkronos) –
E’ in orbita, lanciato con successo nella notte il secondo satellite della costellazione italiana Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione (Csg) promossa dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dal Ministero della Difesa, con il contributo del ministero dell’Università e della Ricerca. Il decollo – dopo diversi rinvii – è avvenuto alle 00.11 italiane dalla base di Cape Canaveral Air Force Station a bordo del vettore Falcon 9 della società americana SpaceX, ed è la prima volta per un satellite italiano un volo a bordo del lanciatore della società di Elon Musk. Con il secondo satellite della costellazione, il sesto in orbita, saranno ampliate l’operatività e le capacità complessive dell’intera costellazione Cosmo-SkyMed, in linea con gli obiettivi prefissati dall’Asi e dal Ministero della Difesa, che ne hanno promosso, finanziato e diretto, nel ruolo di committenti, l’intero programma di sviluppo. “Rafforzare il sistema satellitare Cosmo-SkyMed è fondamentale, sono macchine estremamente performanti e sono anche un ottimo strumento per interagire con altri Paesi, per una diplomazia spaziale, attraverso questa nuova moneta che sono i dati” ha rilevato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, delineando con l’Adnkronos l’ampio spettro di ricadute per l’Italia del sistema satellitare duale made in Italy di Osservazione della terra che, da oggi, si è arricchito del secondo satellite di Seconda Generazione. Grazie a Cosmo SkyMed, sottolinea Saccoccia, “abbiamo già tante collaborazioni in corso che speriamo di allargare anche ad altri Paesi”. “Cosmo fa parte delle missioni collaboranti con Copernicus e collaboriamo con l’Unione Europea” ricorda inoltre il numero uno di Asi. 

Il lancio del secondo Cosmo Cosmo-SkyMed Csg è dunque “un nuovo importante traguardo per l’Italia che si aggiudica così nuovamente un posto di primo piano nel campo dell’Osservazione della Terra” sottolineano Asi e Difesa ricordando che l’alta accuratezza delle immagini di Cosmo-SkyMed e l’elevata risoluzione spaziale e temporale sono un potente strumento per tenere sotto controllo il movimento del suolo e osservare infrastrutture strategiche come dighe, ponti o edifici. I dati forniti dalla costellazione rappresentano una risorsa fondamentale anche per la salvaguardia dell’ambiente marino e la sua sicurezza.
 

Sono due milioni le immagini acquisite da entrambe le generazioni di satelliti Cosmo-SkyMed dal 2008 ad oggi e 7 miliardi i chilometri quadrati monitorati negli anni, pari a circa 14 volte l’intera area del pianeta

mentre
520 è il numero delle immagini dual polarization che possono essere acquisite ogni giorno da un singolo satellite di seconda generazione. Cinque sono già i satelliti in orbita: 4 di prima generazione (Csk) lanciati dal 2007 al 2010 e con oggi 2 di seconda generazione (Csg), il primo lanciato nel 2019. Dotati di sensore radar ad apertura sintetica, i satelliti Cosmo-SkyMed monitorano l’intero pianeta in qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione, fornendo dati ad elevata risoluzione che consentono numerose applicazioni in diversi settori: cambiamenti climatici, gestione sostenibile delle risorse, agricoltura, beni culturali, controllo delle infrastrutture critiche, sicurezza marittima e gestione delle emergenze.  

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini sottolinea che “la costellazione di satelliti Cosmo-SkyMed di seconda generazione costituisce una risorsa di fondamentale importanza per la Difesa, grazie alle capacità di osservazione della Terra in qualsiasi condizione meteorologica”. “A livello strategico, consentirà alla Difesa di avere un quadro informativo costantemente aggiornato dei potenziali fattori di rischio e la tempestiva valutazione della situazione operativa, al fine di supportare il processo decisionale per operare le scelte più opportune” aggiunge Guerini ricordando che “con questo programma l’industria nazionale spaziale conferma la propria posizione di leadership nello sviluppo dei sistemi ad alta tecnologia, in particolare radar e sensori ad altissima risoluzione. Questo risultato è frutto della forte sinergia tra università e industria, corroborata dalle competenze dei nostri tecnici civili e militari, nonché dalla proficua osmosi di esperienze e conoscenze tra Difesa e Agenzia Spaziale italiana, patrimonio da mantenere e valorizzare negli anni per presidiare la sovranità tecnologica nazionale. Il programma Cosmo-SkyMed rappresenta, inoltre, una opportunità importante per future ulteriori cooperazioni in ambito internazionale”.  

“Il lancio del nuovo satellite della seconda generazione della costellazione di Cosmo-SkyMed dimostra tutta l’ambizione italiana nel campo dell’Osservazione della Terra e la nostra straordinaria competenza nei payload radar (Sar)” è il commento del ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale con delega allo spazio, Vittorio Colao. “Una competenza – osserva Colao – fatta di grandi capacità industriali – quali Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio – ma anche dal contributo di numerose Pmi nazionali e un ecosistema di soggetti pubblici e privati estremamente dinamico e competitivo. Grazie alle due generazioni di satelliti Cosmo-SkyMed riusciamo a migliorare la qualità delle informazioni critiche e rendere più veloce la trasmissione dei dati”.  

“Uno dei punti di forza del settore spaziale e aerospaziale del nostro Paese è la completezza della sua filiera industriale e della ricerca” ha rilevato Maria Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca.
 

Con Cosmo-SkyMed è infatti scesa in campo la migliore industria spaziale nazionale con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%) e Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%) con il contributo di numerose piccolo e medie imprese nazionali. Del programma, Thales Alenia Space è responsabile dell’intero sistema e della costruzione dei satelliti, Telespazio è responsabile segmento di Terra e gestisce la fasi Leop, Iot, e di qualifica operativa dei satelliti, Leonardo fornisce i sensori di assetto, i pannelli solari e le unità di distribuzione dell’energia, e-geos commercializza in tutto il mondo in esclusiva i dati radar Cosmo-SkyMed. I centri interessati dal programma sono il Centro Spaziale del Fucino di Telespazio, che ospita il centro di controllo da dove si gestisce l’intera costellazione, il Centro Spaziale di Matera dell’Asi, operato da E-Geos e da i dati Cosmo-skymed sono acquisiti, processati e distribuiti in tutto il mondo, il Centro integrazione satelliti di Thales Alenia Space di Roma, laboratori di eccellenza tecnologica, qui sono stati costruiti i satelliti della prima e seconda generazione.  

“Questo lancio rappresenta un nuovo successo per l’Italia nello Spazio ed è il risultato d’investimenti e di competenze frutto dello sforzo comune di istituzioni, comunità scientifica e industria. In prima fila c’è Leonardo, con Thales Alenia Space e Telespazio, alla guida di una vasta rete di piccole e medie imprese” commenta l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. “La visione lungimirante e di sistema che ha ispirato Cosmo-SkyMed è la stessa che ci deve guidare oggi nell’affrontare, come Paese, le sfide della New Space Economy e trasformarle in opportunità per la ripresa: Leonardo è pronta a fare la sua parte” aggiunge Profumo.

 

“Il successo di questo lancio rappresenta un momento cruciale per l’intera costellazione Cosmo-SkyMed di Seconda Generazione che, così ampliata e in vista della configurazione finale di 4 satelliti, garantirà un vero e proprio salto in termini di tecnologia e prestazioni, consolidando a livello mondiale la leadership di Thales Alenia Space nelle infrastrutture spaziali di Osservazione radar della Terra” sottolinea l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Massimo Comparini. Per il Coordinatore delle Attività spaziali di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio, Luigi Pasquali, “Cosmo-SkyMed, con le sue capacità operative fortemente innovative, contribuisce fin dal 2007 al monitoraggio continuo della superficie terrestre, ai bisogni relativi alla sicurezza e alla gestione degli eventi naturali fornendo un contributo di primaria importanza ai suoi utenti sia civili che della Difesa”. (di Andreana d’Aquino)  

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