Spazio, l’orsetto spaziale GiGi in volo con l’Axiom 3

(Adnkronos) – Conto alla rovescia per la prossima missione Axiom 3 – il cui lancio è ad oggi previsto non prima del 17 gennaio – nella quale tornerà a volare anche l’orsetto spaziale GiGi continuando la tradizione degli equipaggi spaziali di portare un pelouche come indicatore di gravità zero. GiGi diventa così il quinto membro dell’equipaggio della missione Ax-

3 ed indosserà la tuta spaziale di prossima generazione di Axiom Space. La conferma è arrivata da Axiom Space e Build-A-Bear Workshop che hanno annunciato di avere consolidato la loro partnership. “Ora sono un astronauta a tempo pieno e un aspirante pilota” il ‘messaggio’ del pelouche.  

GiGi volerà con l’equipaggio guidato dal comandante Michael López-Alegría di U.S. e Spain, e composto dal primo astronauta turco e Mission Specialists Alper Gezeravcı, dal pilota italiano Walter Villadei dell’Aeronautica Militare Italiana, e dallo svedese Marcus Wandt dell’Agenzia Spaziale Europea. Per GiGi non è il primo viaggio nello spazio avendo volato a maggio scorso nella sua prima missione Axiom Mission 2 (Ax-2) quando, per la prima volta, il produttore di pelouche Build-A-Bear ha inviato un suo ‘amico peloso’ nello spazio. 

GiGi di fatto continua la tradizione di ogni missione spaziale di avere a bordo della capsula di lancio un pupazzetto che inizia a ‘volare’ nell’abitacolo non appena la navicella entra in zona ‘gravità zero’. “La nostra partnership con Build-A-Bear è fondamentale per contribuire a stimolare la curiosità nelle giovani menti verso l’esplorazione dello spazio” ha affermato Sandra Nelson, Vice Presidente Marketing di Axiom Space. “Vogliamo che il nostro quinto membro dell’equipaggio, GiGi, ispiri i giovani nell’esplorazione dello spazio e li incoraggi ad accrescere le loro conoscenze su STEAM. È fondamentale – ha osservato la manager di Axiom Space – creare una forza lavoro diversificata con competenze uniche, pronte a guidare le innovazioni e alimentare nuove idee per far avanzare la civiltà”. 

Ax-3 sarà la prima missione astronautica commerciale tutta europea ad essere lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale ridefinendo il percorso verso l’orbita terrestre bassa (LEO) e aiutando a tracciare una rotta verso la Stazione Axiom, la prima stazione spaziale commerciale al mondo. E in questa nuova pagina dell’esplorazione spaziale anche l’orsetto GiGi avrà il compito. Julia Fitzgerald, Chief Marketing Officer di Build-A-Bear, non ha nascosto l’entusiasmo per la conferma di collaborazione con Axiom Space. “Amiamo promuovere la creatività e creare momenti speciali a Build-A-Bear, quindi – ha detto – siamo lieti di continuare la nostra partnership con Axiom Space e vedere il nostro amato GiGi tornare in orbita come parte della missione Ax-3”.  

Fitzgerald ha spiegato che “non solo questo segna un momento speciale nella storia, ma speriamo anche che la storia di GiGi ispiri i bambini a considerare le attività STEAM un hobby o persino la futura carriera”. “I nostri orsi sono sempre lì per un abbraccio e un’amicizia ma ci piace soprattutto quando possono anche fornire l’ispirazione per perseguire un’avventura in cui ‘il cielo non è il limite'” ha aggiunto Julia Fitzgerald. 

GiGi è stato il primo Build-A-Bear ad entrare nella storia degli ‘orsi spaziali’ la scorsa primavera come quinto membro dell’equipaggio e indicatore di gravità zero a bordo della storica missione Ax-2. GiGi, ancora una volta, avrà adesso l’opportunità speciale di fungere da indicatore di gravità zero per tornare nello spazio a bordo della prossima missione Ax-3. E proprio per questo ha ‘voluto condividere’ parole ispiratrici: “La mia prima missione spaziale è stata il culmine di un sogno che dura da una vita. Ora sono un astronauta a tempo pieno e un aspirante pilota, e questa prossima avventura spaziale mi darà l’opportunità di imparare ancora di più e di completare il mio addestramento da pilota. Con un po’ di cuore e tanto duro lavoro e dedizione, voglio che tutti i bambini sappiano che i sogni sono sempre a portata di mano”.
(di Andreana d’Aquino)

 

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