(Adnkronos) – Stannah, azienda leader globale nel settore dei montascale, esprime il proprio dissenso nei confronti del Decreto Legislativo del 29 marzo 2024, recentemente emanato dal Governo, che ha avuto un impatto molto importante sulle politiche fiscali relative all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Secondo Stannah, questa decisione adottata nel quadro del dibattito sul Superbonus “ha eliminato un fondamentale beneficio fiscale per coloro che necessitano di rendere accessibili i propri spazi abitativi, mettendo a rischio il miglioramento della qualità della vita di molte persone. Il decreto ha anche colpito le categorie di contribuenti già risparmiate dal precedente taglio, operato solo tre mesi fa con il DL 212 del 29 dicembre 2023, creando ulteriori ostacoli per chi cerca di garantire l’accessibilità nelle proprie abitazioni”.
L’azienda ricorda come “la ‘barriera architettonica’ non rappresenta solo un ostacolo alla mobilità in casa, ma un impedimento alla partecipazione sociale e al benessere complessivo. Senza la promozione di politiche attive che abbattano le barriere architettoniche il nostro tessuto urbanistico e sociale continua a risultare inadatto ad affrontare la sfida demografica di una popolazione che invecchia, escludendo le persone anziane e disabili dalla vita sociale e favorendo la crescita degli incidenti domestici, con conseguenti aumenti di costo per il servizio sanitario nazionale”.
Stannah sottolinea che, “rispetto alle cifre discusse in merito ai Superbonus e ai bonus edilizi, il costo per il bilancio dello stato di questa misura di sostegno fiscale è piuttosto modesto. Il mercato totale degli interventi finalizzati a superare le barriere architettoniche verticali, con prodotti conformi alle norme tecniche del DL 236/1989 e che godono della detrazione fiscale del 75% in 5 anni, non supera annualmente i 400 milioni di Euro.
“Il Governo, con il precedente decreto del 29 dicembre 2023, aveva già limitato la possibilità di optare per lo sconto in fattura ai soli interventi su scale condominiali o nel caso di unità abitative monofamiliari, alle sole abitazioni principali occupate da persone con disabilità certificata o reddito al di sotto dei € 15.000. In conseguenza di questo taglio, rispetto al totale stimato di € 400 milioni annui, gli interventi che nel 2024 avrebbero potuto continuare a godere dello sconto in fattura, riteniamo ammontino a poco più di € 250 milioni, una cifra davvero contenuta” afferma Giovanni Messina, Director of Southern Europe di Stannah.
“Le politiche fiscali – aggiunge – dovrebbero essere in sintonia con l’obiettivo di promuovere l’accessibilità e l’autonomia delle persone con disabilità o difficoltà motorie, ma con questo decreto si va nella direzione opposta colpendo le persone più anziane e diversamente abili, le loro famiglie, i caregiver, allontanandoci da una prospettiva in cui l’abitazione possa essere centro delle cure e di una vita il più possibile attiva e di qualità”.
Stannah conclude ribadendo “l’importanza di un quadro normativo equilibrato e sostenibile che favorisca l’accessibilità e l’inclusione delle persone con difficoltà di movimento, garantendo soluzioni che consentano a tutti di godere di spazi accessibili e sicuri”.