Tajani: “Non siamo d’accordo con scelta procuratore Cpi”

(Adnkronos) – “Non siamo d’accordo con la scelta del procuratore della corte dell’Aja che ieri ha proposto un mandato di arresto, parificando Israele a Hamas. Non può essere così, quello è uno Stato democratico, libero, si può non essere d’accordo, anche noi abbiamo criticato la scelta di reagire in maniera sproporzionata all’attacco subito, ma di certo non si può equiparare un Paese democratico con un’organizzazione terroristica che è la causa di tutto ciò che sta accadendo”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a un evento di Alis a Villa Borghese. 

”Porgere le condoglianze” per la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi ”non significa giustificare la repressione” messa in atto dal so governo. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a un evento di Alis a Villa Borghese e sottolineando che ”siamo contro la pena di morte e per la libertà di espressione, siamo per pace e ci auguriamo che le cose possano lentamente migliorare”. 

Tajani ha quindi ricordato in particolare il ministro degli Esteri iraniano morto insieme a Raisi per lo schianto dell’elicottero sul quale viaggiavano dicendo che ”voleva dialogare con l’Italia”. E questo nonostante ”siamo su posizioni opposte, noi siamo amici di Israele, non permetteremo mai che ci sia qualcuno che vuole cancellare Israele da carta geografica. Non credo ci saranno grandi cambiamenti” in Iran, “credo che ci saranno elezioni nel giro di una 50ina di giorni, come annunciato, ma non ci saranno sconquassi. L’opposizione democratica non ha la forza per ribaltare la situazione. Mi auguro invece che la situazione migliori con un impegno della nuova classe dirigente che sarà eletta per garantire stabilità nell’area. Questo è l’impegno che chiediamo all’Iran”, ha aggiunto. 

“Bisogna evitare che la Russia vinca, e non sta ancora vincendo. C’è stata qualche avanzata, ma ritegno che non sia nelle condizioni di fare molto di più. Quindi alla fine si dovrà arrivare, magari fra qualche tempo, a un tavolo della pace e poi trovare un accordo”. 

”Tutte le armi e gli strumenti militari che arrivano in Ucraina hanno il vincolo di essere usati all’interno del territorio ucraino senza essere utilizzati per attaccare la Russia”. L’intervento italiano a favore di Kiev è ”per la difesa dell’indipendenza e della libertà dell’Ucraina”, ha sottolineato Tajani ribadendo che ”l’Italia non è in guerra con la Russia e mai manderemo soldati italiani a combattere in Ucraina”. Nei giorni scorsi il capo della diplomazia britannica David Cameron aveva detto che l’Ucraina aveva ”il diritto” di colpire il territorio russo con le armi fornite dalla Gran Bretagna. Anche il Segretario di Stato americano Antony Blinken aveva affermato che spetta all’Ucraina decidere se colpire il territorio russo con armi americane, ma Washington non lo incoraggia. 

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