(Adnkronos) –
Donald Trump nel mirino dell’Iran, c’era un complotto di Teheran per eliminare l’ex presidente degli Stati Uniti. Le autorità americane hanno ottenuto nelle scorse settimane informazioni di intelligence riguardo ad un complotto iraniano per assassinare il candidato repubblicano alle elezioni 2024. Le news, rivelate dalla Cnn, vengono diffuse pochi giorni dopo l’attentato che Trump ha subìto sabato 13 luglio, quando è stato ferito ad un orecchio da un cecchino ventenne, Thomas Matthew Crooks.
Le informazioni relative al piano iraniano avrebbero spinto il Secret Service ad aumentare la sicurezza intorno all’ex presidente. Non ci sono indicazioni che Crooks, freddato dai cecchini a Butler, fosse collegato a questo complotto, precisano le fonti dell’emittente americana.
La notizie dell’esistenza di un allarme dell’intelligence riguardo alla minaccia da parte di un Paese straniero ostile, e il conseguente aumento della sicurezza, solleva ancora più domande e dubbi riguardo alle clamorose falle del sistema di sicurezza a Butler, in Pennsylvania: l’apparato predisposto dai Servizi e dalle forze di polizia locali non ha fermato l’assalitore e non gli ha impedito di appostarsi armato sul tetto di un edificio distante appena 150 metri dal palco di Trump.
Le fonti della sicurezza nazionale interpellate dalla Cnn hanno evidenziato che, prima del comizio di sabato, il Secret Service e la campagna di Trump erano informate delle minacce.
“Il Secret Service ha appreso della minaccia crescente”, ha detto una fonte alla Cnn. “Il National Security Council i Servizi Segreti ad un alto livello per assicurarsi che il monitoraggio continuasse. Il Secret Service ha condiviso queste informazioni” e “la campagna di Trump è stata informata di una minaccia in evoluzione.
In risposta alla minaccia crescente, il Secret Service ha aumentato le risorse e le misure per la protezione dell’ex presidente Trump. Tutto questo è avvenuto prima di sabato”. La campagna di Trump non ha reso noto se sia stata informata della minaccia iraniana: “Non commentiamo nel dettaglio la sicurezza del presidente Trump. Tutte le domande devono essere indirizzate al Secret Service degli Stati Uniti”.
I funzionari dei Servizi, secondo l’emittente, hanno più volte avvertito la campagna di Trump sui rischi legati ai comizi all’aperto: eventi indoor possono essere controllati in maniera più agevole, secondo criteri generali. “Il Secret Service e altre agenzie ricevono costantemente nuove informazioni su potenziali minacce e prendono misure per adeguare le risorse, se necessario”, ha affermato Anthony Guglielmi, portavoce dell’agenzia. “Non possiamo commentare alcun flusso specifico di minacce specifico, se non per dire che il Secret Service prende sul serio le minacce e risponde di conseguenza”.