(Adnkronos) – Donald Trump annuncerà oggi, primo giorno della convention di Milwaukee, il candidato vice presidente che ha scelto. Da giorni i media americani ribadiscono che ormai la rosa si è ristretta a tre nomi, tutti maschi: i senatori JD Vance e Marco Rubio e il governatore Doug Burgum.
Unico dei candidati scelti da Trump a vincere un seggio al Senato in Ohio nelle ultime elezioni di mid term, il 39enne imprenditore, laureato a Yale e diventato famoso con il romanzo best seller Hillbilly Elegy, in cui ha raccontato la sua infanzia operaia nel Midwest. Un tempo si definiva un never Trumper, cioè un oppositore repubblicano al tycoon, ma poi è diventato un entusiasta sostenitore dell’ex presidente ottenendone l’endorsemente per la sua candidatura al Senato nel 2022.
Vance ha detto di credere che potrebbe aiutare di più una nuova amministrazione Trump dal Senato, ma si è detto pronto “ad aiutarlo in qualunque modo”. Mentre Trump recentemente ha smentito una voce secondo la quale il tycoon avrebbe escluso una candidatura del Vance a causa della sua barba, data la nota avversione dell’ex presidente per barbe e baffi.
Al secondo mandato come governatore del North Dakota, il 67enne repubblicano è stato uno degli sfidanti di Trump nelle primarie, ritirandosi ben presto, di fronte agli scarsi risultati, e dando il suo endorsement all’ex presidente. Diventato miliardario con una start up di software poi ceduta a Microsoft, anche Burgum in passato ha espresso giudizi negativi su Trump affermando nel 2023 che non avrebbe mai fatti affari con il tycoon perché “sei giudicato dal tipo di società che gestisci”.
Sostenitore di una politica di tagli fiscali e della spesa, e conservatore per quanto riguarda aborto ed altri social issue, Burgum attrae Trump per il suo comportamento contenuto e conoscenza politica, gli stessi attribuiti che nel 2016 lo portarono a scegliere Mike Pence. Lo stesso Trump ha comunque ammesso che il divieto di aborto quasi totale in North Dakota che Burgum ha sostenuto potrebbe essere “un po’ un problema”.
“Penso che Doug sia grande, ma ha assunto una posizione molto dura”, ha detto l’ex presidente in una recente intervista, anche se Burgum all’interno del partito repubblicano è tra quelli che ritiene che la questione dell’aborto debba essere gestita dagli stati ed ha proposto che la piattaforma del partito non comprenda la proposta di un divieto dell’interruzione di gravidanza a livello nazionale, che potrebbe essere un boomerang elettorale.
Trump e il senatore di origine cubana della Florida hanno duellato a lungo durante le primarie repubblicane del 2016, ma dopo la vittoria elettorale di otto anni fa Rubio è diventato un grande alleato del tycoon, e in questa nuova corsa per la Casa Bianca gli ha dato da subito il suo endorsement.
Figlio di cubani della classe operaia fuggiti negli Usa, il 53enne repubblicano – il cui nome circolava già nel 2012 come possibile veep di Mitt Romney che invece poi scelse Paul Ryan – potrebbe essere molto utile a Trump per attirare il voto latino, senza contare il fatto che è molto più giovane e telegenico. A far salire le quotazioni di Rubio nel toto nomine per il vice presidente è stato il fatto che la scorsa settimana il senatore è salito sul palco di un comizio per Trump in Florida. “E’ molto bravo, Marco è stato straordinario la notte scorsa, molto popolare, certamente è un tipo di persona che la gente ascolta”, ha detto Trump.
L’eventuale scelta di Rubio però creerebbe un problema procedurale, dal momento che la Costituzione prevede che nel collegio elettorale ogni stato deve esprimere i suoi voti elettorali per almeno un candidato, presidente o vice presidente, che non è suo residente. Il fatto è che sia Rubio che ora Trump sono residenti in Florida, e quindi i 30 cruciali voti dello stato potrebbero essere a rischio. Il problema è comunque facilmente aggirabile con uno spostamento di residenza, come fece Dick Cheney nel 2000 trasferendola dal Texas, lo stesso stato di George Bush, al Wyoming. Trump ha affermato che questo non fa escludere Rubio dalla rosa dei candidati anche se “rende le cose più complicate”.
A Rubio, tuttavia, sarebbe stato detto che non sarà candidato alla vice presidenza, riporta la Cnn citando due fonti informate riguardo alla candidatura del senatore della Florida al posto di ‘veep’. Trump ha fatto la sua scelta, riferiscono ancora le fonti, ed oggi presenterà sul palco della convention di Milwaukee il candidato alla vice presidenza.