Trump, il discorso alla convention: “Salvato da Dio, sarò presidente di tutta America”

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“Correrò per essere il presidente di tutta l’America, non per metà America”. Donald Trump accetta formalmente la nomination repubblicana per le elezioni presidenziali del 5 novembre 2024. L’ex presidente sale sul palco della convention di Milwaukee per il discorso di oltre un’ora chiude l’evento. 

“Sono qui davanti a voi con un messaggio di fiducia, forza e speranza. Tra 4 mesi avremo una vittoria incredibile”, dice Trump, con l’orecchio destro ancora bendato dopo l’attentato subìto sabato scorso nel comizio di Butler, in Pennsylvania, dove è rimasto ferito all’orecchio destro dal proiettile sparato da un cecchino ventenne. “Correrò per essere il presidente di tutta l’America, non per metà America. Le divisioni nella nostra società devono essere sanate rapidamente. Non c’è vittoria con un successo per metà America. Accetto con orgoglio, con fede e devozione, la nomination a presidente degli Stati Uniti”, afferma. 

 

“Sono qui grazie a Dio Onnipotente”, dice l’ex presidente, che ringrazia per il “travolgente supporto” ricevuto dopo l’attentato. “Il proiettile dell’assassino era a centimetri dal togliermi dal vita. In tanti mi hanno chiesto cosa sia successo: dirò esattamente cos’è, non lo sentirete da me una seconda volta perché è troppo doloroso raccontare”, dice ricordando “lo splendido caldo pomeriggio di Butler”. 

“Sono salito dal palco, tutti erano felici. Ho iniziato un discorso molto forte, stavo parlando dell’ottimo lavoro fatto dalla mia amministrazione in tema di immigrazione. Dietro di me, a destra, un grande schermo mostrava un cartello con i dati relativi all’immigrazione nel mio mandato. Mi sono girato verso destra, ero pronto a girarmi ancora un po’: per fortuna non l’ho fatto. Ho sentito un sibilo e qualcosa mi ha colpito in maniera violenta all’orecchio destro. Mi sono detto: ‘Cos’è? Può essere solo un proiettile’. Ho portato la mano all’orecchio, c’era sangue dappertutto. Sapevo di essere sotto attacco, sono andato a terra, altri proiettili fischiavano”, dice Trump. 

“Gli agenti del Secret Service sono piombati sul palco, sono persone eccezionali, hanno corso un grande rischio. Mi sono piombati addosso per proteggermi. Il sangue era ovunque, ma mi sono sentito al sicuro perché Dio era con me, l’ho sentito. Se non avessi mosso la testa prima dello sparo, il proiettile avrebbe centrato perfettamente l’obiettivo e io non sarei qui stasera. La cosa più straordinaria è che in questi casi, quando vengono sparati tanti proiettili, la folla scappa: in questo caso non è successo, migliaia di persone non si sono mosse. Nessuno è scappato. Molti hanno pensato che fossi morto, hanno visto il sangue. Sapevano che ero in difficoltà e non mi hanno abbandonato”, dice ricostruendo la scena in cui “i proiettili volavano”.  

“Poi, tutto si è fermato. I tiratori dei Servizi Segreti hanno eliminato il cecchino con un solo proiettile. Non dovrei essere qui, oggi”, dice, suscitando il coro ‘Devi essere qui’ dalla platea. “Sono qui solo per grazia di Dio Onnipotente. I volti delle persone erano tristi, pensavano che fossi morto. Ho voluto dare un segnale, ho alzato il pugno e ho cominciato a urlare ‘Fight! Fight! Fight!’. Con il mio pugno alzato, la folla si è resa conto che stavo bene e ha ruggito come mai ho sentito in vita mia. Non ho mai sentito niente del genere”, dice prima di ricordare Corey Comperatore, l’ex pompiere colpito e ucciso mentre assisteva al comizio.
 

 

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