Tutta Italia in zona bianca, niente zona gialla per la Sicilia

Italia ancora zona bianca, almeno per questa settimana, compresa la Sicilia che ha evitato la zona gialla. L’Isola però si prepara a varare regole e misure speciali per aumentare le vaccinazioni, nel timore e nella previsione di un aumento dei contagi da coronavirus complice la variante Delta. 

LA SITUAZIONE IN SICILIA – Stando a quanto emerge dagli indicatori decisionali, basati su dati (fonte ministero Salute-Protezione civile) aggiornati al periodo 13-19 agosto, la Sicilia con il 9,2% dell’occupazione delle terapie intensive ha sfiorato la soglia critica del 10% che l’avrebbe fatta tornare in giallo, dal momento che anche gli altri parametri per il cambio di colore sono stati ampiamente superati.  

L’Isola, a fronte di un 9,2% di occupazione delle terapie intensive, supera invece – con il 16,5% – la soglia massima di occupazione, da parte di pazienti Covid, dei reparti di area non critica, fissata dai nuovi parametri al 15%. E registra un’incidenza ben oltre il livello critico dei 50 casi ogni 100mila abitanti, raggiungendo, nella settimana 13-19 agosto, ben 155,8 casi su 100mila, in aumento rispetto alla settimana precedente (6-12 agosto) in cui l’incidenza si attestava a 127,2.  

“Ritengo che il mese di settembre, e soprattutto la prossima settimana, potrà verificarsi un ulteriore aumento dei contagi, ma sono ragionevolmente convinto che l’adesione alla campagna vaccinale, con alcune delle misure che si stanno adottando, farà registrare dei segnali positivi”, ha detto ieri Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute, a Timeline su SkyTg24. 

“Noi oggi, con un’ordinanza del presidente Musumeci, stiamo attivando dei centri in ognuno dei comuni della Sicilia che hanno un numero di vaccinati inferiore al 60 per cento del campione. Ed in queste ore si stanno anche valutando delle restrizioni che possano riguardare proprio questi comuni, con l’obiettivo di favorire la vaccinazione”, ha aggiunto. 

“Devo anche dire che alcune delle nostre iniziative, penso anche all’utilizzazione di alcune regole particolari nel mondo del lavoro e nell’accesso agli uffici pubblici, che sono state oggetto di critica da parte del Garante della privacy – ha spiegato – hanno visto proprio questa autorità non cogliere lo spirito assolutamente necessario di provvedimenti che una Regione, caratterizzata da un basso tasso di adesione alla campagna vaccinale in alcune fasce generazionali, ha bisogno di introdurre degli elementi che convincano in maniera libera i cittadini a doversi vaccinare”. 

LA SITUAZIONE IN SARDEGNA – Altra regione, che era stata per alcuni giorni in bilico per un eventuale cambio di colore in giallo, è la Sardegna. Anche l’Isola – secondo gli indicatori settimanali analizzati ieri in cabina di regia – ha infatti un’incidenza molto alta (anche più della Sicilia), a 156,4 casi ogni 100mila abitanti (contro i 141,8 della settimana precedente), e la percentuale di occupazione di terapie intensive risulta al 9,2% (un soffio sotto la soglia del 10%) ma riguardo ai ricoveri nei reparti ordinari – altro parametro interessato al passaggio in giallo – con il 9,9%, è ben sotto la soglia massima del 15%.  

REPORT ISS – E’ ancora in calo l’indice Rt a livello nazionale, che scende a 1.1, rispetto alla scorsa settimana in cui si attestava invece a quota 1.27. E’ quanto emerge dal Monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia Covid in Italia. “Nel periodo 28 luglio-10 agosto, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,1 (range 1,00–1,27) – si legge – in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica”, viene precisato.  

Nessuna Regione/Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 4,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 322 (10 agosto) a 423 (17 agosto). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 2.880 (10 agosto) a 3.472 (17 agosto). 

(Adnkronos)