Ucraina, autogol Russia: Mosca abbatte uno dei suoi jet

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La Russia ha abbattuto un proprio aereo nella guerra contro l’Ucraina. E’ l’intelligence britannica, oggi, ad accendere i riflettori sull’autogol di Mosca. I sistemi di difesa aerea della Russia hanno “molto probabilmente abbattuto” la scorsa settimana “un loro caccia” nei pressi di Tokmak, nella regione di Zaporizhzhia, a una ventina di chilometri dalla linea del fronte in Ucraina. Secondo la valutazione diffusa sul social X dal ministero della Difesa di Londra, lo scorso “28 settembre, le forze della difesa aerea russa hanno molto probabilmente abbattuto uno dei loro caccia multiruolo Su-35S in volo su Tokmak”. E, si legge, si tratta di “uno dei jet più sofisticati” di cui dispone Mosca, che dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio dello scorso anno, ha perso circa 90 velivoli. 

“Il luogo è rilevante perché Tokmak è una località pesantemente fortificata che spesso ospita quartier generali russi che comandano uno dei settori più contesi sulla linea del fronte”, spiega il rapporto, che sottolinea come “questi comandi sarebbero normalmente protetti con sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio”.  

Intanto, le navi della marina russa non osano andare oltre capo Tarkhankut sulla costa della Crimea. A rivendicarlo oggi è Natalia Humeniuk, portavoce delle forze di difesa ucraina del fronte meridionale. “La linea del fronte in mare è stata respinta indietro di almeno 100 miglia nautiche (185 km) rispetto alla costa ucraina”, ha affermato Humeniuk, ricordando che nei primi giorni dell’invasione la marina russa riusciva ad avvicinarsi alla costa di Odessa alla distanza di un colpo d’artiglieria.  

“Attualmente – ha detto, citata da Ukrainska Pravda – navi e battelli della flotta del mar Nero della Federazione russa non navigano in direzione delle acque territoriali ucraine”. “Qualche volta appaiono vicino alla costa della Crimea, ma non si avvicinano di più. Non osano andare oltre capo Tarkhankut”, ha aggiunto la portavoce, riferendosi all’estremità occidentale della Crimea.  

I russi cercano tuttavia di mantenere la superiorità nel mar Nero con “aerei tattici”, precisa Humeniuk, ricordando che da due-tre giorni viene bombardata l’isola dei Serpenti.  

Sfiora i 280mila soldati russi uccisi l’ultimo bollettino dello stato maggiore ucraino. Secondo le stime di Kiev, il numero di militari nemici morti è arrivato a 279.890, di cui 450 uccisi nella giornata di ieri. Il bollettino giornaliero riporta anche la distruzione di 13 tank, 18 veicoli corazzati e 47 sistemi d’artiglieria dell’esercito russo. 

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