Ucraina, Conte: “Zelensky e Usa inseguono vittoria militare distruttiva”

(Adnkronos) – “La logica di Zelensky e di Washington è di voler inseguire una vittoria militare distruttiva della Russia, questa è un’escalation militare”. Così Giuseppe Conte, leader del M5S, ospite di Piazzapulita su La7. 

“Il negoziato di pace o si è convinti di farlo o non si è convinti – continua Conte – Mi sembra che nel fronte occidentale è prevalsa la linea che si va verso l’escalation militare. Vogliamo tentarlo seriamente con sforzi diplomatici o no? Se fossi presidente del Consiglio, la prima cosa che farei è di chiamare gli altri leader, informando Washington ovviamente, e attorno a un tavolo chiedere dove stiamo andando. Non si parla più di negoziato di pace?”. 

“Ho sempre sottolineato, sottoscritto e rilanciato le sanzioni ma ho sempre, però, anche detto che le sanzioni non sono un fine ma un mezzo per cercare di recuperare un dialogo e non isolare la Russia”, ha aggiunto. 

“Non voteremo a favore” sull’invio delle armi perché “non hanno bisogno del nostro carro blindato” ma “di qualcuno che imposti un negoziato di pace. Questa guerra non la vogliamo più, non può decidere Washington, prosegue. 

“Abbiamo sempre offerto pieno sostegno al’Ucraina e sempre condannato l’aggressione e militare di Putin – spiega Conte – Credo di aver ripetuto in decine e decine di interviste che noi non possiamo permettere all’Ucraina di difendersi a mani nude, c’è e c’è stata una tale asimmetria per quanto riguarda la potenza militare russa e quella ucraina che ci mancherebbe… io sono stato favorevole agli invii militari, ed è stata una scelta difficile e sofferta. Ma ho detto anche, a un certo punto: cerchiamo di capire la strategia politica. La nostra strategia politica non può dipendere dalle alterne fortune della vicenda militare sul terreno”. 

“Oggi emerge chiaramente la carenza di una strategia politica efficace che ci porti a una via d’uscita” e “a Draghi voglio dire che io ritengo che un premier non dovesse essere sollecitato dopo tre mesi a presentarsi in parlamento”. 

 

 

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