Ucraina, deputata: “Nostre forze non si ritireranno da Mariupol, embargo contro Mosca”

(Adnkronos) – A Mariupol è in corso una “catastrofe umanitaria” e già si contano “circa 5mila morti”, ma le forze ucraine “continueranno a combattere”, mentre la battaglia infuria “nel centro della città”. Per fermare i russi serve “l’embargo del petrolio”, troncando ogni tipo di rapporto commerciale che è “macchiato di sangue”. Lo afferma in un’intervista all’Adnkronos la deputata Solomiya Bobrovska, membro della commissione Affari Esteri del Parlamento ucraino e vice capo della delegazione ucraina presso l’Assemblea parlamentare della Nato. 

A Mariupol è il giorno numero 20 di battaglia e “ora le navi da guerra russe hanno iniziato a colpire gli edifici che sono sulle rive” e usano “artiglieria pesante, missili ed aerei per attaccare dal cielo. Contiamo circa 5mila morti, ma non possiamo sapere quale sia il numero esatto delle persone che sono morte e ferite”, spiega la deputata, secondo cui “le nostre forze restano a Mariupol per continuare a combattere. Sappiamo che la battaglia si è spostata nel centro della città per il secondo giorno consecutivo”. 

Bobrovska denuncia come nella città dell’Ucraina meridionale sia in corso “una catastrofe umanitaria”, dove vengono colpite persone “innocenti e non ci sono acqua e elettricità né cibo a sufficienza per i civili, che vivono ormai nei rifugi antiaerei. I russi usano le stesse tattiche già sperimentate in Siria”. 

La deputata ricorda come a Mariupol siano stati colpiti un teatro, nei cui sotterranei avevano trovato rifugio centinaia di donne e bambini, e un reparto di maternità. Per evitare nuove stragi e – considerata la ferma opposizione alla no-fly zone – l’Occidente “deve fornirci sistemi anti-aereo e jet militari”, sottolinea Bobrovska, secondo cui si tratta di “proteggere i cieli perché i russi bombardano dall’alto per spaventare gli ucraini e spingerli a lasciare le città”, mentre la loro avanzata “si sta arenando”. 

Secondo la deputata, l’embargo al petrolio russo “è la soluzione giusta. Penso che la Federazione Russa debba essere bloccata e isolata dal resto del mondo. Basta scambi e affari con Mosca perché sono macchiati di sangue”, prosegue, sostenendo che queste sono misure “ovvie” dal momento che “la Russia ha infranto tutte le regole, le leggi e l’ordine internazionale. La domanda è: quali Paesi sono pronti a sostenere queste misure per evitare un nuovo ordine guidato dalla Russia?”. 

In Ucraina, insiste, “non si tratta di operazioni speciali, ma di guerra, pura guerra del 21mo secolo”. Ma i russi, evidenzia, non vogliono la pace e nei round di negoziati che si sono susseguiti stanno dimostrando di voler guadagnare tempo per continuare la loro offensiva. “Se davvero volessero negoziare per trovare un compromesso con noi ucraini, non bombarderebbero mentre questi negoziati sono in corso”, afferma ricordando i raid condotti contro obiettivi civili anche nel centro di Kiev. 

A proposito degli stupri denunciati dal governo ucraino, Bobrovska spiega di non essere sorpresa. “Vediamo come i russi stanno uccidendo i civili e cosa stanno facendo alle nostre donne. Non è una sorpresa per noi. Questo è un tipico atteggiamento e comportamento russo”, prosegue invitando gli italiani “a informarsi di quello che stanno facendo in Ucraina, dei bombardamenti con le bombe a grappolo”. Tutti crimini di cui un giorno i russi “saranno chiamati a rispondere”. 

La deputata conclude sostenendo che le sanzioni che i Paesi europei, tra cui l’Italia, ha imposto a Mosca “sono solo un primo passo. Capisco che ci siano profondi legami tra l’Italia e la Federazione Russa, ma penso che sia giunto il momento per voi di riconoscere con onestà cosa sta succedendo in Ucraina. E’ il comunismo degli scenari peggiori”. 

(Adnkronos)