Ucraina, Macron: “Accordo Ue su 18 miliardi di aiuti a Kiev”

(Adnkronos) – Gli Stati membri dell’Ue hanno “adottato il nono pacchetto di sanzioni” contro la Russia, che “deve pagare il prezzo della sua aggressione ingiustificata all’Ucraina” e hanno trovato l’intesa sul pacchetto di assistenza finanziaria da 18 miliardi di euro nel 2023 per Kiev. Lo riferisce il presidente francese Emmanuel Macron al termine del Consiglio Europeo a Bruxelles.  

“Abbiamo preso decisioni importanti negli ultimi giorni e ore per continuare a rafforzare il nostro sostegno all’Ucraina e al popolo ucraino – dice – in primo luogo il nostro sostegno militare è ulteriormente aumentato con altri 2 miliardi di euro che stiamo mettendo nella nostra struttura europea per la pace. Abbiamo concordato ulteriori 18 miliardi di assistenza di bilancio all’Ucraina: negli ultimi giorni ci sono stati alcuni blocchi che sono stati rimossi per consentire di far fronte finanziariamente durante il prossimo anno. Abbiamo adottato il nono pacchetto di sanzioni” contro Mosca. 

CARO ENERGIA – Ci sono le “condizioni politiche” per arrivare lunedì prossimo ad un accordo sul pacchetto di misure sull’energia che comprendono il tetto al prezzo del gas. L’intesa sul price cap, dice il presidente francese, servirà in vista del prossimo inverno, dato che a differenza della primavera scorsa bisogna partire dall’assunto che “avremo zero gas russo” per riempire i depositi.  

“C’è stata una vera convergenza in questi giorni – afferma – nell’ultima riunione dei nostri ministri dell’energia direi un accordo al 90% abbiamo determinato le condizioni politiche in modo che il 19 dicembre, cioè al prossimo Consiglio Energia, possiamo definire le linee principali di questa politica energetica. E’ assolutamente necessario farlo entro la fine dell’anno”. 

INFLAZIONE – Nel Consiglio Europeo di oggi, dice il presidente francese Macron, “abbiamo dato mandato alla Commissione di finalizzare per l’inizio dell’anno prossimo l’equivalente di un Inflation Reduction Act europeo”. “Vale a dire – spiega – semplificare il regime di aiuti di Stato, trovare strumenti molto più rapidi e leggibili per le nostre imprese, perché dal lato Usa ci sono dei crediti d’imposta immediatamente leggibili” 

In Europa, aggiunge, possiamo scegliere “di essere gli ultimi ad applicare le regole che le altre potenze non applicano più, ma non è una buona idea”.   

(Adnkronos)