(Adnkronos) –
Ucraina nella Nato se cede territori alla Russia? Volodymyr Zelensky dice no. A delineare lo scenario e il Financial Times che, dopo oltre 950 giorni di guerra, presenta un’ipotesi di soluzione del conflitto e, contemporaneamente, la chiave per aprire a Kiev le porte dell’Alleanza Atlantica.
“Cedere territori per ottenere l’ingresso alla Nato” è la base che si starebbe valutando, secondo il quotidiano che cita “diplomatici occidentali”: come sostengono le fonti, questo potrebbe essere “l’unico gioco possibile” anche se per “gli ucraini rimane un tabù, almeno nelle dichiarazioni pubbliche”.
“Diplomatici occidentali, e sempre più funzionari ucraini, stanno assumendo la convinzione che significative garanzie di sicurezza potrebbero formare la base di un accordo negoziato in cui la Russia mantiene de facto, ma non de iure, il controllo di tutti o parte dei territori occupati in Ucraina”, scrive ancora Ft, sottolineando che “per essere chiari, né Kiev né i suoi sostenitori stanno proponendo di riconoscere la sovranità della Russia su oltre un quinto del territorio ucraino illegalmente occupato dal 2014”.
“Quello che si prospetta è una tacita accettazione che questi territori dovranno essere riconquistati attraverso vie diplomatiche in futuro – conclude – anche se, comprensibilmente, questa è una questione delicata per gli ucraini, specialmente quando presentata come base per un compromesso con Mosca”.
La soluzione prospettata dal Financial Times prende forma in un momento di apparente stallo della guerra. La Russia avanza nel Donbass, come dimostra la recente conquista di Vulhedar, e si avvicina al nodo strategico di Povkrosk, città importante per la logistica e le comunicazioni di Kiev.
L’autunno, però, porterà pioggia e trasformerà il campo di battaglia in una palude: per settimane, in attesa della neve e dell’inverno, lo spostamento di uomini e mezzi diventerà sempre più complicato e lo stallo è un’ipotesi concreta.
Da due mesi, intanto, le forze armate ucraine hanno invaso la regione russa di Kursk arrivando a controllare oltre mille km quadrati. L’azione di Kiev ha costretto Mosca a rivedere ovviamente le proprie strategie, riposizionando uomini e mezzi inizialmente destinati ad altri settori del fronte. La Russia, però, non ha allentato la presa sul Donbass e non ha fatto ‘all in’ per recuperare rapidamente il proprio territorio.
Lo scenario delineato dal Financial Times viene bocciato in maniera categorica da Zelensky, che si esprime con il consueto messaggio affidato ai social e non cita espressamente il quotidiano britannico. La posizione di Kiev, d’altra parte, non è mai cambiata dall’inizio della guerra: l’Ucraina non accetterà mutilazioni territoriali e punta al recupero anche della Crimea.
“Il nostro compito è garantire una pace affidabile e una sicurezza duratura per l’Ucraina. Ciò è possibile solo sulla base del diritto internazionale e senza alcun commercio di sovranità o territori. Esattamente come prescritto dalla Formula di Pace”, dice Zelensky ribadendo una linea già nota e messa nero su bianco nei documenti che il presidente ha presentato alla comunità internazionale e, nelle ultime settimane, al presidente americano Joe Biden e ai due candidati alla Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump.
“L’Ucraina ha bisogno di pace, vera, giusta, di protezione garantita dalla guerra. Ciò è possibile solo con posizioni forti. E solo se il nostro popolo e i nostri partner sono veramente uniti. È per questo che lavoriamo”, aggiunge.