Ucraina-Russia, Kiev prepara attacco: “Siamo pronti”

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“Tutto è pronto”. I preparativi dell’Ucraina per la prevista offensiva di primavera, per la riconquista dei territori occupati dalla Russia nella guerra iniziata a febbraio 2022, sono “nelle fasi finali”. E’ il messaggio che invia il ministro della Difesa di Kiev Oleksii Reznikov all’inizio del mese di maggio, che potrebbe essere cruciale nel conflitto. “Ho fiducia in loro – ha dichiarato riferendosi alle sue truppe – È stato fatto molto per il loro successo”.  

“A oggi possiamo dire che siamo in dirittura d’arrivo e che, sì, tutto è pronto – ha poi sottolineato Reznikov, parlando della controffensiva – Poi lo Stato maggiore, il comandante in capo e la sua squadra decideranno come, dove e quando in base alla decisione e alla comprensione della situazione sul campo di battaglia”. Infine, il ministro si è detto convinto del successo dell’operazione, così come i partner internazionali dell’Ucraina, successo che “è nell’interesse della sicurezza dei loro Paesi e dei loro popoli”. 

RAID RUSSIA – Le parole di Reznikov arrivano dopo l’ennesimo attacco missilistico condotto dalla Russia, con 3 morti e 40 feriti tra i civili. Almeno 34 persone sono rimaste ferite nella regione di Dnipropetrovsk, come ha reso noto il governatore regione, Serghi Lysak, secondo cui a essere colpito è stato il distretto di Pavlohrad. Tra i feriti anche 5 bambini.  

Nel complesso, le forse di Mosca hanno condotto “27 attacchi aerei e hanno effettuato 45 lanci con MLRS (i lanciarazzi multipli) contro le posizioni delle truppe ucraine e su aree abitate, provocando morti e feriti tra la popolazione civile”.  

Secondo le autorità locali della regione di Dnipropetrovsk, i feriti sarebbero almeno 34, compresi 5 bambini. A Pavlohrad sarebbero state colpiti abitazioni, scuole e negozi. Nella regione di Kherson controllata dalle forze ucraine registrata una vittima e 3 feriti. Anche Kiev sarebbe stata obiettivo del raid, ma le difese della capitale hanno neutralizzato missili e droni: non risultano vittime a Kiev, né danni ad edifici e infrastrutture. Secondo i vertici militari ucraini, sono stati intercettati e distrutti 15 dei 18 missili da crociera lanciati dalla Russia. 

“Per ogni attacco di questo tipo, gli invasori russi riceveranno la nostra risposta. Nessuna possibilità per l’occupante russo sulla nostra terra! Solo distruzione per il nemico”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto discorso serale 

“Regione di Chernihiv, villaggio di Lyzunivka. Lì, una bomba sganciata da un aereo russo ha distrutto un’altra scuola ucraina. Purtroppo, questo attacco ha tolto la vita a un adolescente, un ragazzo nato nel 2009… 14 anni! Si trovava proprio vicino alla scuola – ha detto Zelensky, elencando le conseguenze degli attacchi – Pavlohrad, regione di Dnipropetrovsk. I missili dei terroristi hanno causato la morte di due persone, giovani ragazzi… Altre quaranta persone – donne, bambini e uomini – hanno ricevuto assistenza medica in seguito a ferite e traumi”. 

Il ministero della Difesa russo ha rivendicato i raid sostenendo di aver attaccato siti militari, tra cui depositi di armi e fabbriche di munizioni. Tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti, ha detto il ministero in una nota, riferendo che sono state usate “armi aeree e navali ad alta precisione contro gli impianti militar-industriali ucraini”. “Gli obiettivi dei raid sono stati raggiunti – ha fatto sapere il ministero della difesa – E’ stato distrutto il lavoro delle aziende che fanno munizioni, armi ed equipaggiamento militare”. Dalla Crimea, intanto, arrivano comunicazioni relative ad un attacco di droni condotto dall’Ucraina e neutralizzato. 

MORTI RUSSIA – Oltre centomila morti e feriti tra le forze russe in Ucraina dal dicembre scorso. La cifra è stata fornita dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, secondo cui, sulla base di informazioni di intelligence degli Stati Uniti, i morti sarebbero oltre 20mila, la metà dei quali provenienti dalle fila del gruppo Wagner. 

WAGNER – Nella guerra, continua ad avere un ruolo centrale la città di Bakhmut, nell’est dell’Ucraina, dove si confrontano truppe di Kiev e forze di Mosca sostenute proprio dai mercenari della Wagner. Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia di miliziani, insiste nella sua richiesta al ministero della Difesa russo perché aumenti le forniture di munizioni ai suoi combattenti impegnati nella battaglia per Bakhmut. In un video pubblicato sul suo canale Telegram, il leader del gruppo Wagner ha dichiarato di aver bisogno di almeno 300 tonnellate di proiettili d’artiglieria al giorno per l’assalto alla cittadina dell’Ucraina orientale. 

“Trecento tonnellate al giorno corrispondono a 10 container da carico, non molto… Ma ce ne viene fornito non più di un terzo”, ha detto Prigozhin mentre ispezionava scatole di fucili in un magazzino che ha detto essere nella città di Soledar, a nordest di Bakhmut. 

In un video precedente, davanti a un edificio distrutto a Soledar, Prigozhin ha detto che il primo maggio è l’anniversario della fondazione di Wagner e che se il gruppo è destinato a morire, “non è per mano dell’esercito ucraino o della Nato, ma per colpa dei nostri bastardi burocrati nazionali”. Prigozhin ha più volte accusato il ministero della Difesa russo per la sua gestione della guerra in Ucraina e per la mancanza di rifornimenti ai suoi uomini. 

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