Ucraina-Russia, segnali di disgelo: Mosca termina esercitazioni in Crimea – Le news

(Adnkronos) – Continuano il lavoro della diplomazia di porre fine alla crisi tra Ucraina e Russia. Dopo che ieri il presidente russo Vladimir Putin ha rassicurato sulla volontà del suo Paese di non volere la guerra, Mosca oggi ha annunciato la fine delle esercitazioni militari nella Crimea. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha però spiegato che “un’invasione è ancora possibile”. 

ORE 10.50 – La Nato ha “sentito” le aperture della Russia verso un’uscita diplomatica dalla crisi Ucraina, ma “finora non abbiamo visto alcuna de-escalation sul terreno. Al contrario, vediamo un accumulo di truppe” e “non abbiamo ricevuto risposte al documento scritto” che è stato mandato a Mosca. Lo sottolinea il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a margine della ministeriale Difesa della Nato a Bruxelles. “Finora – prosegue – non vediamo alcuna de-escalation: stiamo monitorando. Se inizieranno davvero a ritirare truppe, la cosa sarà benvenuta, ma bisogna ancora vedere” se lo faranno davvero. “Hanno sempre spostato le truppe avanti e indietro, ma l’equipaggiamento” resta sul posto e “la tendenza nelle ultime settimane e mesi è di un aumento” della presenza militare ai confini con l’Ucraina. “La Russia conserva la capacità di condurre una vera e propria invasione dell’Ucraina, senza alcun preavviso”. “Quello che vediamo – aggiunge Stoltenberg – è una presenza militare molto forte” ai confini con l’Ucraina, “ma anche un’occasione per la diplomazia. Monitoriamo attentamente la situazione”. Pertanto alla Nato “lavoriamo duramente per l’esito migliore, ma siamo preparati per il peggiore, un’invasione dell’Ucraina” da parte delle truppe russe, conclude. 

ORE 10.45 – Il ministero della Difesa dell’Ucraina ha denunciato via Twitter un attacco informatico ”senza precedenti” al proprio sito Internet. Chi ha condotto l”attacco informatico, che ”è ancora in corso”, sono ”purtroppo riusciti a trovare punti vulnerabili”. Il ministero di Kiev spiega inoltre su Facebook che ”i nostri specialisti di sicurezza informatica hanno provveduto a nuove impostazioni di sicurezza”, mentre ”i tecnici stanno lavorando al ripristino della funzionalità del portale web”. Nella nota si legge inoltre che ”ci è stato anche immediatamente offerto supporto dai partner statunitensi, che ci stanno fornendo consulenze tecniche e servizi di sicurezza aggiuntivi, che confermano ancora una volta gli accordi politici per la cooperazione in materia di sicurezza informatica raggiunti a novembre e nel 2021”. 

ORE 10.35 – Assieme all’impegno diplomatico per sbloccare la crisi Ucraina, “lavoriamo sulla preparazione delle sanzioni e delle misure restrittive nel caso in cui si rendessero necessarie”. A sottolinearlo è stato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, intervenendo a Strasburgo. “Se ci fosse un’aggressione militare contro l’Ucraina il costo per la Russia dovrebbe essere severo, le conseguenze dovrebbero essere massicce”, ha aggiunto, ricordando che “tali conseguenze sarebbero pesanti anche per noi europei”.  

ORE 10 – “L’Ue e i suoi partner transatlantici sono uniti in questa crisi e il nostro appello alla Russia è chiarissimo: non scegliete la guerra”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo a Strasburgo e aggiungendo che “un percorso di cooperazione” con la Russia “è ancora possibile”. “Speriamo per il meglio ma siamo preparati per il peggio”, ha detto la presidente. “Due futuri diversi davanti a noi – ha detto – Uno in cui il Cremlino decide di dichiarare guerra all’Ucraina con enormi costi umani, qualcosa che pensavano di esserci lasciati alle spalle dopo le tragedie del XX secolo”. “Le relazioni di Mosca con noi sarebbero fortemente danneggiate”, ha proseguito parlando delle sanzioni. Ma, ha detto ancora, “è possibile un altro futuro”, in cui “Russia ed Europa cooperano su interessi condivisi”, in cui “Paesi liberi lavorano insieme in pace”, un “futuro di prosperità”. Questa, ha proseguito, “è la mia aspirazione e sono sicura che il popolo russo condivida questa aspirazione”. “Spetta al Cremlino decidere, ma qualsiasi strada decidano di prendere, noi sosterremo la nostra posizione – ha affermato – L’Europa sarà unità dalla parte dell’Ucraina, dalla parte della pace e dalla parte degli europei”. 

ORE 9.50 – Il rischio di aggressione nei confronti dell’Ucraina è piuttosto grande”. Lo ha detto alla radio Lbc il sindaco di Kiev affermando che “è la prima volta nella storia dell’Ucraina che così tanti soldati russi sono al confine” e dicendo di sperare in una “soluzione diplomatica dell’ultimo momento”. “Ci prepariamo per ogni scenario – ha detto nelle dichiarazioni rilanciate da vari media britannici – Non sappiamo come evolverà la situazione ma speriamo l’invasione non avvenga e che all’ultimo momento si trovi una soluzione diplomatica”. 

ORE 9.30 – La Russia annuncia il ritorno di unità militari dopo “esercitazioni tattiche nella penisola di Crimea”. “Unità del distretto militare meridionale, conclusa la partecipazione a esercitazioni tattiche nella penisola di Crimea, si spostano verso i punti di acquartieramento permanenti”, ha annunciato il ministero della Difesa russo senza molti dettagli. Ieri la Russia aveva annunciato il ritiro di parte delle truppe schierate vicino al confine con l’Ucraina, dopo aver completato manovre che stavano effettuando nell’area.  

ORE 9-15 – “Per quanto riguarda la Russia, posso assicurare che non ci sarà alcun attacco questo mercoledì. Né ci sarà un’escalation nella prossima settimana, né nella settimana successiva, né nel prossimo mese”. Lo ha detto l’inviato russo presso l’Ue, Vladimir Chizhov, in dichiarazioni pubblicate da Die Welt in cui ha affermato che “le guerre in Europa raramente iniziano di mercoledì”. “Quando si fanno accuse, in particolare accuse molto gravi contro la Russia, si ha anche la responsabilità di produrre prove – ha aggiunto, con un riferimento all’allerta Usa sull’Ucraina – Al contrario, è calunnia”. Quindi, ha proseguito, “dove sono le prove?”. E ha aggiunto: “Quando i nostri partner ascolteranno le nostre legittime preoccupazioni non tarderà un processo di distensione. Sarebbe nell’interesse di tutti gli europei, da Lisbona a Vladivostok e di tutti gli altri Paesi del mondo”. 

ORE 9 – Il Regno Unito non ha visto prove del ritiro di parte delle truppe russe nonostante gli annunci del Cremlino. “Fin quando non vedremo un’adeguata de-escalation dovremmo essere tutti cauti sulla direzione di marcia dal Cremlino”, ha detto il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, in dichiarazioni da Bruxelles a Sky News riguardo le tensioni al confine con l’Ucraina. 

(Adnkronos)