Ucraina, truppe Kiev a Kherson. Zelensky esulta – Video

(Adnkronos) –
“Kherson è nostra”. Volodymyr Zelensky esulta in un video su telegram a due giorni dall’annuncio del ritiro russo dalla città. “Oggi è una giornata storica. Ci riprendiamo Kherson – dice il presidente ucraino – Per ora, i nostri difensori sono alla periferia. Ma le unità speciali sono già in città”. 

“Gli abitanti di Kherson stavano aspettando. Non hanno mai rinunciato all’Ucraina. La speranza per l’Ucraina è sempre giustificata”, ha scritto ancora Zelensky, sottolineando che, “anche se la città non è ancora completamente ripulita dalla presenza del nemico, gli stessi abitanti di Kherson stanno già rimuovendo i simboli russi dalle strade e dagli edifici e ogni traccia della permanenza degli occupanti a Kherson”. 

“Lo stesso è avvenuto in tutte le altre città liberate dai nostri difensori – ha rivendicato ancora il presidente – Sarà lo stesso in quelle città che stanno ancora aspettando il nostro ritorno. L’Ucraina tornerà a tutti i suoi abitanti. Ringrazio ogni soldato e ogni unità delle forze di difesa che stanno rendendo possibile questa operazione offensiva nel sud. Tutti, dai soldati semplici ai generali. Le forze armate, l’intelligence, l’Sbu, la Guardia Nazionale, tutti coloro che hanno reso più vicina la giornata di oggi per l’oblast di Kherson”. 

RITIRO RUSSO – Il ministero della Difesa in Russia ha annunciato il completamento del ritiro delle forze militari dalla città di Kherson alla sponda orientale del fiume Dnepr, rende noto l’agenzia turca Anadolu. Le autorità di Kiev, ha detto alla Bbc il consigliere del ministero della Difesa ucraina Yuriy Sak, hanno quindi preso il controllo quasi totale della più grande città del Paese. La ritirata della Russia dalla città sembra caratterizzata da scene caotiche, scrive il Guardian, parlando di soldati russi feriti, abbandonati o fatti prigionieri nel corso della ritirata, e dei bombardamenti ucraini mentre le truppe attraversano il fiume Dnpr. 

L’esercito ucraino ha issato la bandiera ucraina nella piazza principale della città dopo che le forze russe hanno annunciato il ritiro delle truppe dalla regione. “I nostri partigiani hanno issato la bandiera ucraina nel centro di Kherson”, hanno detto le autorità, aggiungendo che la bandiera si trova in Piazza della Libertà, dove ci sono i principali uffici del governo. “Gli invasori russi continuano a depredare gli insediamenti dai quali si stanno ritirando. Il nemico sta anche cercando di danneggiare il più possibile le linee elettriche e altri elementi dei trasporti e delle infrastrutture critiche della regione di Kherson” aveva riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraine, facendo il punto sulla ritirata delle truppe di Mosca. 

CREMLINO: “RITIRO NON E’ UMILIANTE” – Il Cremlino ha escluso qualsiasi modifica dello status della regione di Kherson conseguentemente al ritiro delle truppe russe sulla riva sinistra del Dnepr. Il territorio fa parte “della Federazione Russa, questo status è legalmente definito e fissato. Non ci sono e non possono esserci cambiamenti”, ha affermato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, in un riferimento all’annessione della regione il 30 settembre scorso. 

Quanto al ritiro russo e se questo possa apparire come un colpo al prestigio della dirigenza russa, Peskov ha detto che “esistono valutazioni opposte in proposito. E in ogni caso la situazione non è umiliante. Ma non vorremmo commentare né in un modo né in un altro, continua un’operazione militare speciale”. 

KIEV: “LIBEREREMO NOSTRA TERRA”- – Dopo la liberazione di Kherson, l’Ucraina non intendere rallentare la guerra di fronte all’arrivo dell’inverno, ma andrà avanti per la liberazione dell’intero paese. Lo afferma Oleksii Danilov, segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino. “Non congeleremo nulla… Dobbiamo liberare la nostra terra malgrado il meteo e la stagione. Non possiamo perdere una sola tappa, la nostra gente è lì, e vediamo come soffre.. L’obiettivo del Presidente è liberare tutti i nostri territori”, ha detto, citato da Ukrainska pravda.  

007 KIEV CHIEDONO A TRUPPE MOSCA DI ARRENDERSI – Il servizio di intelligence di Kiev, il Gur, ha chiesto alle truppe russe che si sono ritirate da Kherson di arrendersi. Testimonianze sul campo riferiscono che alcuni militari russi hanno indossato abiti civili, ma si teme possano essere ancora armati. In una dichiarazione pubblicata sui suoi canali social, l’intelligence ucraina ha dichiarato che “in caso di prigionia volontaria, l’Ucraina ti garantisce sopravvivenza e sicurezza. Rispettiamo le Convenzioni di Ginevra, garantiamo ai prigionieri di guerra cibo, cure mediche e la possibilità del vostro scambio con i soldati delle forze armate ucraine tenuti prigionieri nella Federazione Russa”. 

I servizi ucraini hanno aggiunto che ”è sicuro arrendersi alla prigionia dopo aver preventivamente discusso le condizioni della resa con i rappresentanti autorizzati del comando ucraino chiamando la hotline del progetto statale dell’Ucraina ‘Voglio vivere'”. Inoltre sono stati forniti i numeri di telefono ed è stato detto ai soldati di avvicinarsi ai militari ucraini con le pistole appese alle spalle, con una bandiera bianca o un panno e gridare “Mi arrendo”. 

DISTRUTTO PARZIALMENTE PONTE ANTONOVSKY A KHERSON – Il ponte Antonovsky sul fiume Dnpr, a Kherson, è stato parzialmente distrutto. Lo riportano media ucraini e russi. In particolare, il giornalista russo della Komsomolskaya Pravda, Oleksandr Kots, ha pubblicato su Telegram un video della distruzione del ponte, al quale mancano due campate. Al momento non ci sono commenti ufficiali da parte delle autorità locali e della leadership politico-militare dell’Ucraina in merito alla distruzione del ponte. 

ATTACCO A MYKOLAIV – E’ di 6 morti il bilancio delle vittime a seguito di un attacco missilistico la scorsa notte contro un edificio residenziale a Mykolaiv. Lo ha riferito il sindaco della città Oleksandr Sienkovych. In precedenza si era parlato di due morti e due feriti nel raid. Ma il sindaco ha precisato che “i soccorritori hanno rimosso altri tre corpi, un uomo e due donne, da sotto le macerie della casa. Sei persone sono morte per l’impatto sull’edificio residenziale”. 

“Mykolaiv. La cinica risposta dello stato terrorista ai nostri successi al fronte – ha scritto Volodymyr Zelensky su Telegram – Un colpo a un edificio residenziale di cinque piani. Distrutto dal 5° al 1° piano. Purtroppo ci sono morti e feriti. Sono in corso le operazioni di ricerca e soccorso. La Russia non abbandona le sue spregevoli tattiche. Noi non rinunceremo alla nostra lotta. Gli occupanti saranno responsabili di ogni crimine contro l’Ucraina e gli ucraini”.  

SEGRETARIO DI ‘RUSSIA UNITA’ ILLESO DOPO ATTENTATO A LISICHANSK – Andrei Turchak, il segretario generale di Russia Unita, il partito di governo russo, è uscito illeso da un attentato durante una visita nell’Ucraina orientale. Lo hanno confermato i parlamentari russi. Il convoglio su cui viaggiava Turchak è stato assaltato a Lisichansk, città della Repubblica popolare di Lugansk recentemente incorporata dalla Russia, mentre tornava da un ospedale dove aveva fatto visita ai feriti in combattimento. “Sulla via del ritorno, Turchak e il suo staff sono stati attaccati. Nessuno è rimasto ferito, ma la loro auto è stata danneggiata”, ha detto il primo vicepresidente della camera bassa del parlamento russo, Viktor Vodolatski, all’agenzia Tass. 

 

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