Ucraina, Zelensky: “Servono 800 milioni per emergenza energia”

(Adnkronos) – L’Ucraina ha bisogno di almeno 800 milioni di euro di aiuti di emergenza nel settore energetico. A fornire la cifra è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo via videoconferenza al vertice internazionale di solidarietà per l’Ucraina in corso a Parigi. “Siamo uniti nel desiderio di vincere il terrorismo energetico. Faremo tutto per contrastarlo – ha affermato -. La maggior parte delle nostre centrali elettriche sono state danneggiate o sono andate distrutte dai bombardamenti”, ha spiegato valutando che le riparazioni potrebbero costare 1,5 miliardi di euro. “Ogni giorno i nostri ingegneri devono staccare dalla rete milioni di ucraini per poter fare queste riparazioni. E ogni giorno ci aspettiamo nuovi bombardamenti russi. Per questo i generatori sono diventati importanti quanto i blindati per la difesa della popolazione”.  

“Voglio rendere omaggio all’esercito ucraino e al popolo ucraino nel suo complesso”, che “malgrado l’orrore dei crimini commessi dall’esercito russo continua a battersi con una determinazione ammirevole per il suo paese e la sua libertà”. A dichiararlo, nel suo intervento alla conferenza, è stato il presidente francese Emmanuel Macron. La Russia risponde alle sconfitte militari cercando di seminare il terrore tra i civili. Quei bombardamenti “costituiscono crimini di guerra. Violano senza dubbi i principi più fondamentali del diritto umanitario. Questi atti sono intollerabili e non resteranno impuniti”, ha aggiunto. 

In questo contesto sta all’Ucraina, vittima di questa aggressione, “decidere le condizioni di una pace giusta e duratura”, ha aggiunto il presidente francese, secondo il quale il piano di pace in dieci punti proposto da Zelensky “costituisce un’eccellente base sulla quale costruiremo assieme”. Ma nell’immediato “l’emergenza consiste nel sostenere la capacità del popolo ucraino di resistere”.  

IL VERTICE DI PARIGI – Il presidente francese e quello ucraino – collegato in videoconferenza da Kiev e rappresentato dal suo primo ministro, Denys Shmyhal – presiedono questa mattina i lavori della conferenza internazionale di sostegno alla resistenza civile dell’Ucraina, ospitati a Parigi.  

Per l’Italia a Parigi c’è il vice premier e ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani che parteciperà ai lavori su delega del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’iniziativa, lanciata da Macron e da Zelensky, punta a migliorare il coordinamento tra i donatori internazionali e a creare una piattaforma comune di coordinamento degli aiuti, allargando il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea ad altri Stati e organismi internazionali. L’obiettivo di fondo è soddisfare le esigenze immediate ucraine (come la preservazione delle infrastrutture civili nei settori dell’energia, dell’acqua, dell’approvvigionamento alimentare, della sanità e dei trasporti), sottolinea la Farnesina.  

“Oggi è essenziale garantire la capacità funzionale delle infrastrutture critiche e civili dell’Ucraina, di fronte alle massicce devastazioni provocate dai brutali bombardamenti russi e all’ulteriore minaccia rappresentata dall’abbassamento delle temperature”, ha osservato Tajani, ricordando al contempo che “di fronte a questa crisi umanitaria, l’Italia ha rapidamente mobilitato le proprie risorse per far fronte ai bisogni più urgenti attraverso contributi finanziari e aiuti materiali”. “Il Governo italiano – ha aggiunto il ministro – continuerà a lavorare con tutti i suoi partner, e in tutti gli organismi di coordinamento internazionale, per svolgere un ruolo di primo piano”. 

I partecipanti presenti in rappresentanza dei principali stati e delle organizzazioni internazionali partner dell’Ucraina saranno circa 70. La conferenza si propone di portare risposte concrete a brevissimo termine. A questo scopo si prenderanno impegni volti a fornire e avviare verso il paese il materiale necessario e svolgere lavori di ripristino delle reti di approvvigionamento.  

La conferenza – è stato inoltre reso noto – consentirà anche di mettere in piedi un meccanismo di coordinamento semplice per adattare in tempo reale gli aiuti garantiti in risposta alle necessità illustrate dall’Ucraina e assicurare una ripartizione efficace dei compiti tra partner.  

Dopo aver riunito Stati e organizzazioni internazionali per incrementare ed organizzare il sostegno a breve termine alla resilienza civile ucraina durante l’inverno, fa sapere l’Eliseo, Macron presiederà, insieme a Zelensky, una conferenza bilaterale franco-ucraina alla presenza di rappresentanti di quasi 500 imprese francesi al ministero dell’Economia e delle finanze al fine di coinvolgere ulteriormente il settore privato nel sostegno di emergenza all’Ucraina. 

Le aziende francesi vogliono contribuire al grande progetto di ricostruzione ucraina, sottolinea la presidenza della Repubblica francese. La Francia dispone di potenti strumenti di supporto all’esportazione. La conferenza bilaterale mira a combinare le esigenze dell’economia ucraina e le competenze delle aziende francesi, associate alla gamma di finanziamenti. 

Dopo una presentazione delle sfide macroeconomiche dell’Ucraina e degli strumenti di finanziamento a disposizione, le aziende si riuniranno attorno ai ministri ucraini per discutere dei grandi progetti di ricostruzione in termini di infrastrutture, agroalimentare, sanità, tecnologie e impianti energetici. La conferenza bilaterale del pomeriggio darà quindi luogo alla firma di un certo numero di contratti e accordi, in particolare relative alle infrastrutture critiche. 

Il programma della giornata prevede l’inizio di lavori alle 940 dopo un colloquio bilaterale tra il premier ucraino e Macron all’Eliseo. Interverranno Macron, quindi Zelensky, Shmyhal, la first lady ucraina Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino, Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Alle 10.25 inizierà la sessione plenaria. La conferenza franco-ucraina per la resilienza e la ricostruzione si svolgerà invece nel pomeriggio, a partire dalle 15.30 e sarà introdotta da un intervento di Macron e di Zelensky. 

(Adnkronos)