Un superstite: “Il motore ha fatto fumo e la barca si è spezzata”

(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – “Circa 4 ore prima dell’urto della barca è sceso nella stiva uno dei due pakistani e ci ha detto che dopo tre ore saremmo arrivati a destinazione. Lui si è ripresentato un’ora prima dello schianto dicendoci di prendere i bagagli e prepararci a scendere che eravamo quasi arrivati. All’improvviso il motore ha iniziato a fare fumo, c’era tanto fumo e puzza di olio bruciato”. Inizia così il racconto di uno dei superstiti del naufragio di domenica all’alba.  

L’uomo ha riferito quanto accaduto agli inquirenti che indagano sulla tragedia costata la vita ad almeno 63 persone, con decine di dispersi. Sono tre gli scafisti arrestati. “La gente nella stiva iniziava a soffocare e a salire su – racconta ancora il superstite – Ho fatto in tempo ad afferrare mio nipote e a salire in coperta dopo di che la barca si è spezzata e l’acqua ha iniziato a entrare. Quando sono salito senza più riscendere sotto c’erano circa 120 persone tra donne e bambini”.  

A quel punto, gli investigatori gli chiedono cosa hanno fatto gli scafisti. Ecco la risposta: “Ho visto che il siriano e due turchi hanno gonfiato un gommone e sono scappati. Non ho visto cosa ha fatto il turco con il tatuaggio sullo zigomo perché ho pensato di mettere in salvo mio nipote”. 

(Adnkronos)