Vaccino covid, Ema: più protezione con booster adattati a Omicron

(Adnkronos) – “La continua evoluzione di Sars-CoV-2 riduce la protezione offerta dai vaccini” anti-Covid “approvati” ad oggi “contro infezioni e malattie lievi”. Mentre “dati preliminari indicano che i vaccini a mRna adattati, che comprendono un ceppo Omicron, possono aumentare ed estendere la protezione, se usati come booster. 

Inoltre, secondo i dati emergenti, un vaccino a mRna bivalente mirato a due ceppi di Sars-CoV-2, uno dei quali dovrebbe essere un ceppo Omicron, può fornire alcuni vantaggi nell’ampliare la risposta immunitaria”. Per questo, la conclusione dell’Agenzia europea del farmaco Ema, condivisa con l’americana Fda e con gli enti regolatori di tutto il mondo, “i vaccini bivalenti potrebbero essere inizialmente presi in considerazione per l’uso come booster”, mentre “il loro impiego per la vaccinazione primaria potrebbe essere supportato in futuro, quando saranno disponibili ulteriori dati”. 

Sulla composizione di futuri vaccini in grado di offrire una difesa efficace contro le nuove varianti del coronavirus pandemico, le agenzie del farmaco hanno discusso ieri, 30 giugno, durante un seminario co-presieduto da Ema e Fda sotto l’egida della International Coalition of Medicines Regulatory Authorities (Icmra). Presenti anche rappresentanti dell’Organzzazione mondiale della sanità, incluso il vicepresidente del gruppo tecnico consultivo sulla composizione dei vaccini Covid-19.  

Gli esperti hanno convenuto che “i prodotti autorizzati continuano a fornire protezione contro malattie gravi, ospedalizzazione e morte”, e ne incoraggiano “l’utilizzo, ove disponibile, sia come vaccinazione primaria sia come dosi richiamo”. Tuttavia l’effetto-scudo contro contagio e sintomi lievi è calato con la comparsa di nuove varianti di Sars-CoV-2, il che porta appunto a raccomandare booster futuri con vaccini aggiornati. 

Su questi ultimi, “le prove sono ancora in fase di raccolta” e i relatori hanno rimarcato la necessità di “rivedere attentamente i dati clinici emergenti dagli studi clinici in corso, per determinare l’idoneità dei prodotti adattati”. Gli enti regolatori hanno infine evidenziato l’importanza di “pianificare studi di efficacia con i vaccini aggiornati, per determinare il livello di protezione conferito contro infezioni, ricoveri e decessi in condizioni di vita reale”. 

(Adnkronos)