(Adnkronos) – “Per me, sacerdote, non sarà facile parlare perché dilaniato da un profondo dissidio interiore, in quanto se da una parte la ricerca della verità giudiziaria m’impone di dire quanto so, dall’altra parte la mia identità sacerdotale mi porta a perdonare, a non sbandierare il male compiuto da altri, ad essere ricco di misericordia verso chi ha sbagliato, secondo quanto ci ricorda spesso Papa Francesco”. Lo afferma il cardinale. Giovanni Angelo Becciu, già sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato Vaticana, in un testo di dichiarazioni spontanee rese nel processo in Vaticano sugli immobili della Santa Sede, dove ha ribadito “con forza la mia assoluta innocenza”.
Il cardinale Becciu ha sostenuto “l’assoluta correttezza delle mie condotte” e ha ribadito “come le uniche contribuzioni oggetto di contestazione, che sono poi le uniche somme che nei sette anni vennero elargite dalla Segreteria di Stato, nel 2015 e nel 2018, come è stato documentalmente provato, hanno avuto una destinazione caritativa. La richiesta del vescovo Sanguineti del 2015 di 25.000 euro è servita ad acquistare il macchinario utile al panificio per ripartire dopo l’incendio”.
“Quella del vescovo Melis, del 2018 è stata destinata a contribuire, nella somma di 100.000, alla realizzazione della Cittadella della Carità, il cui costo complessivo si aggirava su 1.300.000 euro. La somma è stata accantonata in attesa dell’impiego, come provato e dichiarato dal vescovo, e i lavori per l’Opera sono cominciati materialmente lo scorso 28 febbraio”, ha continuato.
“Posso dire, in piena coscienza, che in sette lunghi anni di servizio, mi spesi senza riserve per il Santo Padre e per la Chiesa. Consapevole dell’impegno e della dedizione profusi, avverto la soddisfazione per i molti risultati raggiunti per il bene della Chiesa e un profondo dolore per le infondate accuse dalle quali sono chiamato a discolparmi”.