Venditti & De Gregori, due ‘filosofi e falegnami’ in concerto a Roma

(Adnkronos) – “Partirono in due ed erano abbastanza…”. L’inizio del concerto di Venditti & De Gregori allo stadio Olimpico di Roma, prima tappa del loro tour, fotografa già dal primo brano l’eccezionalità e al tempo stesso la naturalezza di vedere per la prima volta, insieme, sul palco Francesco De Gregori e Antonello Venditti, due “filosofi e falegnami”, come si autodefiniscono. 

“Due sopravvissuti? Forse sì, anche; ma sopravvissuti bene…”, tengono a sottolineare – con ampio sfoggio di realismo e ironia, ingredienti spesso presenti entrambi nei testi dei loro brani – prima di salire sul palco per lo start al tour, con un’unica band formata da musicisti che da anni collaborano separatamente con i due artisti, che li porterà in giro per lo Stivale, dalla prossima tappa di Ferrara fino a Taormina, prima di tornare nella capitale, questa volta all’Auditorium, per poi chiudere il 5 ottobre con la seconda data (aggiunta last minute, dopo una serie interminabile di ‘sold out’) all’Arena di Verona. 

Ad applaudirli, dagli spalti dell’Olimpico, anche tanti volti noti fra i 45.000 spettatori che hanno fatto segnare il ‘sold-out’: il regista Paolo Sorrentino, gli attori Checco Zalone, Edoardo Leo, Marco Giallini, Sergio Rubini, l’attrice Virginia Raffaele, lo scrittore Gianrico Carofiglio e nell’ambito sportivo giallorosso l’ex presidente Rossella Sensi e l’ex allenatore Claudio Ranieri, oltre a diversi ospiti istituzionali. 

“Cosa può esserci di più inedito di noi due, che dopo cinquant’anni cantiamo e suoniamo insieme?”, osservano i due artisti. Nello stadio della ‘loro’ Roma – intesa anche in senso calcistico – Venditti & De Gregori (nell’ordine scelto per il manifesto del concerto) non si risparmiano, per una “magica” scaletta di oltre trenta brani, che comprende i loro successi ma che inevitabilmente lascia fuori altrettante hit di una carriera così lunga nel tempo e così larga di canzoni scolpite nel cuore e nella memoria di tanta gente, a cominciare dai 45.000 spettatori che riempiono in ogni ordine di posto l’impianto stretto fra il Tevere e Monte Mario. 

“Una scaletta nata quasi in modo naturale, strada facendo, ma nondimeno ragionata, certo non estratta a sorte, ma seguendo pur senza intento iniziale una sorta di ideale sceneggiatura”, spiegano all’unisono. Un concerto che, sottolineano, “è come se fosse un’unica, grande, canzone, che si sviluppa brano dopo brano”, con i due artisti che si alternano, cha cantano i loro brani e quelli del collega e amico ‘ritrovato’, che li interpretano insieme, anche suonando l’uno il pianoforte e l’altro la chitarra. 

E questo evento unico, De Gregori & Venditti assieme sul palco, per “una meravigliosa e virtuosa collusione di suoni” spiega il ‘Principe’, non poteva che partire da Roma, la loro città, “bella a prescindere dai suoi problemi, nettamente superati dalla sua bellezza”, tiene a sottolineare il cantore di ‘Roma Capoccia’. L’ultima dedica è per il pubblico: “Già le prove generali con gli spalti vuoti sono state bellissime, figurarsi il concerto davanti allo stadio pieno!”. 

(di Enzo Bonaiuto) 

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