Zelensky al Parlamento italiano: “Immaginate Genova come Mariupol” – Video

(Adnkronos) – “Immaginate Genova come Mariupol”. Discorso di Volodymyr Zelensky, oggi, al Parlamento italiano a quasi un mese dall’inizio della guerra in Ucraina, invasa dalla Russia il 24 febbraio scorso. A introdurre il presidente ucraino, collegato in video con l’Aula, il presidente della Camera Roberto Fico – “Ci uniamo in una ideale catena di solidarietà con gli altri Parlamenti nei quali lei è già intervenuto”, ha detto – e la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati che ha parlato di “sentimenti di partecipazione profonda” verso il popolo ucraino. “Siamo al vostro fianco”, ha aggiunto. In Aula anche il premier Mario Draghi, intervenuto nel corso della seduta – “L’Italia ammira il vostro coraggio, la vostra resistenza di fronte alla ferocia di Putin è eroica”, ha detto. L’aula della Camera, che ha tributato un lungo applauso alle parole di Zelensky, è quasi ‘sold out’. Restano vuoti solo alcuni scranni in alto, anche per via dei deputati che avevano dichiarato la loro assenza. Sono invece quasi vuote le tribune, aperte per consentire la seduta comune del Parlamento. 

“Oggi ho parlato con Papa Francesco, lui ha detto parole molto importanti. Capisco che voi desideriate la pace, capisco che dobbiate difendervi. Ognuno difende la propria patria. Ho risposto ‘il nostro popolo è diventato esercito quando ha visto quanto male, quanta devastazione porta il nemico'”, così il presidente Zelensky all’Aula italiana.  

“Una settimana fa – ha aggiunto – sono intervenuto in una manifestazione di Firenze, ho chiesto a tutti gli italiani di ricordare il numero 79: erano i bambini uccisi in Ucraina. Ora sono 117, altri 39 sono stati uccisi. Ci sono decine di migliaia di famiglie distrutte, tutto questo è iniziato da una persona. Nelle città seppelliscono i morti nelle fosse comuni, succede questo nel 2022. I bambini morti sono 117 ma non sarà il numero finale, i missili russi non smettono di uccidere”.  

“Alcune città ucraine – ha detto ancora – sono distrutte, come Mariupol sul Mar d’Azov: c’erano mezzo milione di persone, come a Genova, dove sono stato. A Mariupol non c’è più niente, immaginate Genova completamente bruciata dopo 3 settimane di assedio, con tutte le persone che scappano. Kiev è importante come lo è Roma per tutto il mondo, noi siamo al limite della sopravvivenza. Kiev ha vissuto guerre feroci nella sua storia, ha bisogno di vivere nella pace stabile come ha bisogno Roma e ogni altra città. Qui ogni giorno cadono bombe e missili, qui intorno ci sono soldati russi che uccidono, distruggono, torturano e portano via i nostri beni. Lo avevano fatto i nazisti l’ultima volta in Europa. Popolo italiano, bisogna fare il possibile per garantire la pace” e porre fine alla “guerra voluta da una sola persona. Il loro obiettivo è l’Europa, influenzare le vostre vite, controllare la vostra politica, distruggere i vostri valori. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, che vuole entrare in Europa: la barbarie non deve passare”, continua Zelensky.  

“L’Ucraina vi è stata vicina durante la pandemia, abbiamo inviato i nostri medici. Quando siamo stati vittime di un’alluvione – ha sottolineato – ci avete sostenuto senza chiedere nulla in cambio. Ora l’invasione dura da un mese, abbiamo bisogno di altre sanzioni affinché la Russia non trovi rifornimenti militari o soldati in Libia o in Siria. Le conseguenze di questa guerra non si avvertono solo in Europa, l’Ucraina ha sempre esportato viveri: ma come possiamo seminare se il nemico distrugge i nostri campi? Non sappiamo quando avremo il raccolto e se potremo esportare grano e olio. I prezzi crescono, milioni di persone davanti alle vostre coste avranno bisogno di aiuto. Voi conoscete bene gli ucraini, un popolo europeo quanto voi”.  

“Sapete bene – ha detto – chi ha portato la guerra in Ucraina, l’Italia non deve essere il luogo che accoglie queste persone: bisogna congelare i loro conti, i loro immobili, i loro yacht. Bisogna fare tutto questo per la pace, bisogna sostenere anche l’embargo nei confronti delle navi che entrano nei vostri porti, non bisogna fare eccezioni per le banche turche. La guerra deve finire al più presto, dobbiamo ricostruire insieme a voi l’Ucraina: insieme all’Italia, all’Unione Europea”.  

“Ho visitato spesso il vostro paese, apprezzo moltissimo la vostra ospitalità e la forza delle vostre relazioni: ho visto cosa significano la famiglia e i figli per voi. Oggi in Italia ci sono più di 70mila ucraini costretti a fuggire dalla guerra, molti di loro sono bambini e sono stati accolti direttamente nelle famiglie. Vi siamo molto grati, aspettiamo che possano tornare a casa in Ucraina, con la pace. Dal primo giorno avete condiviso il nostro dolore, gli ucraini ricorderanno il vostro calore. La vostra forza deve fermare una sola persona affinché sopravvivano in milioni”, ha concluso. 

“A nome del governo e mio personale voglio ringraziare il presidente Zelensky per la sua straordinaria testimonianza. Dall’inizio della guerra l’Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del Presidente Zelensky e dei cittadini ucraini”, ha detto il premier Mario Draghi, intervenendo in Aula alla Camera dopo le parole del presidente ucraino Zelensky. “La resistenza di Mariupol, Karkhiv, Odessa e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del presidente Putin è eroica”, ha sottolineato ancora, aggiungendo: “Oggi l’Ucraina non difende soltanto se stessa, difende la nostra pace, libertà e sicurezza, difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e diritti che abbiamo con tanta fatica costruito dal dopoguerra in poi. L’Italia vi è profondamente grata”.  

“L’arroganza del Governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino, che è riuscito a frenare le mire espansionistiche di Mosca e a imporre costi altissimi all’esercito invasore”, ha sottolineato il premier.
 

“La solidarietà mostrata dagli italiani verso il popolo ucraino è enorme. Penso agli aiuti sanitari, alimentari, e di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato da subito verso l’Ucraina. E penso all’accoglienza dei rifugiati – oltre 60.000 dall’inizio della guerra, la maggior parte dei quali donne e minori”, ha aggiunto Draghi, continuando: “Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo, grazie al lavoro incessante e alla grande professionalità delle Regioni, dei Comuni, della Protezione Civile, degli enti religiosi, di tutti i volontari. Perché davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte”. 

“ll Governo e il Parlamento sono in prima fila nel sostegno all’Ucraina. Sin da subito, abbiamo offerto aiuti finanziari e umanitari e abbiamo risposto, insieme ai partner europei, alle richieste del Governo ucraino di assistenza per difendersi dall’invasione russa. Siamo pronti a fare ancora di più”, afferma il premier Draghi. 

“Abbiamo attivato corridoi speciali per i minori orfani e ci siamo impegnati in particolare per il trasferimento di persone fragili e malate. Voglio ringraziare di nuovo il Parlamento – la maggioranza e il principale partito di opposizione – per aver approvato queste misure con unità e convinzione”, ha detto Draghi. “Le sanzioni che abbiamo concordato insieme ai nostri partner europei e del G7 hanno l’obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati. Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti – come Unione Europea e come Alleanza Atlantica”, ha detto ancora il premier, aggiungendo: “Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa. Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante. Voglio dire al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea”.  

“L’intervento in quest’aula di un Capo di stato è un evento inusuale che esprime bene l’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo. Intendiamo così testimoniare nel modo più solenne la vicinanza e il sostegno di tutto il Parlamento e del popolo italiano all’Ucraina e alle sue libere istituzioni democratiche a fronte dell’ingiustificabile attacco da parte della Federazione russa”. Lo ha detto in aula alla Camera il presidente Roberto Fico, nel breve saluto che ha preceduto l’intervento del presidente dell’Ucraina.  

“Ci uniamo, in una ideale catena di solidarietà, ai parlamenti di altri Paesi innanzi ai quali lei è già intervenuto. Il Parlamento italiano – pochi giorni dopo l’inizio delle ostilità – ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione per condannare nel modo più netto l’attacco russo, chiedere un’immediata fine delle ostilità con il ripristino della piena sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, e invitare all’adozione di misure di aiuto sul piano umanitario, economico e militare.  

“Ora, presidente Zelenskyy, ascolteremo dalla sua voce qual è l’attuale situazione nel suo Paese, e quali sono le prospettive per favorire il ristabilimento della pace”, ha concluso Fico. 

“Presidente Zelensky, le esprimo, insieme al saluto del Senato, sentimenti di vicinanza profonda, di ammirazione per il coraggio del popolo ucraino e di partecipazione al dolore di una intera comunità vittima di una guerra insensata, che non risparmia la comunità civile, non ha pietà di fronte ai bambini e costringe milioni di profughi a imboccare i corridoi umanitari”. Così la Presidente del Senato Elisabetta Casellati, rivolgendosi al Presidente ucraino Zelensky collegato con l’Aula di Montecitorio. “L’Italia ha aperto il cuore e le porte all’Ucraina, la nostra macchina dell’accoglienza è pienamente operativa. Siamo al vostro fianco, insieme all’Unione europea, per contrastare la prosecuzione del conflitto”, ha proseguito Casellati. “Come ho avuto modo di manifestare al Presidente del Parlamento ucraino in una recente videoconferenza – ha detto ancora -, confidiamo nell’efficacia del sostegno internazionale offerto con convinzione al suo Paese e incoraggiamo lo sforzo incessante della diplomazia come unica via d’uscita al conflitto. Rinnovo dunque l’auspicio che l’azione sinergica nel perseguire una conclusione negoziale, favorita anche dalle occasioni di incontro come quella odierna, possa consentire all’Ucraina di ritrovare al più presto una prospettiva di pace e di libertà”.
 

 


 

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