ROMA (ITALPRESS) – Via libera dalla Commissione Finanze della Camera al decrto fiscale. Dopo 14 ore di lavori è stato votato il mandato al relatore, e il testo può passare all’Aula per la discussione generale.
La maggioranza si è divisa sulle norme sul carcere agli evasori, con il sì di M5S, Pd e Leu e il no di Italia Viva, e sul rinvio dell’applicazione della legge ‘spazzacorrotti’ per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni. Anche in questo caso Italia Viva ha votato no, al contrario di M5S, Pd e Leu.
“La decisione di rinviare applicazione della spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni è un clamoroso errore che la commissione ha fatto nottetempo col voto favorevole di M5S, Pd e Leu e il voto contrario di Italia Viva”, scrive su Twitter il deputato di Italia Viva Luigi Marattin. Poco dopo il leader del partito, Matteo Renzi, lo retwitta e aggiunge: “Di giorno sui social fanno i moralisti, di notte in commissione salvano le LORO fondazioni”.
In precedenza Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano abbandonato la Commissione Finanze poco prima del voto all’emendamento del governo sul carcere agli evasori. La protesta delle opposizioni era legata anche alle norme sugli appalti.
(ITALPRESS).
La maggioranza si è divisa sulle norme sul carcere agli evasori, con il sì di M5S, Pd e Leu e il no di Italia Viva, e sul rinvio dell’applicazione della legge ‘spazzacorrotti’ per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni. Anche in questo caso Italia Viva ha votato no, al contrario di M5S, Pd e Leu.
“La decisione di rinviare applicazione della spazzacorrotti per equiparare le regole di trasparenza tra partiti e fondazioni è un clamoroso errore che la commissione ha fatto nottetempo col voto favorevole di M5S, Pd e Leu e il voto contrario di Italia Viva”, scrive su Twitter il deputato di Italia Viva Luigi Marattin. Poco dopo il leader del partito, Matteo Renzi, lo retwitta e aggiunge: “Di giorno sui social fanno i moralisti, di notte in commissione salvano le LORO fondazioni”.
In precedenza Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano abbandonato la Commissione Finanze poco prima del voto all’emendamento del governo sul carcere agli evasori. La protesta delle opposizioni era legata anche alle norme sugli appalti.
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