ROMA – Per la ricostruzione pubblica post sisma 2012 potrebbero arrivare molti fondi in più rispetto a quelli fin qui previsti. Questo grazie a un emendamento proposto alla Camera dal Movimento 5 stelle, dichiarato ammissibile insieme a degli altri in tema sempre di ricostruzione post terremoto. che chiede di rimuovere il vincolo di spesa del 2015 che obbligava di destinare 70 milioni di euro in capo alla Struttura Commissariale della Lombardia alle sole attività connesse alla ricostruzione privata.
Sarà poi lo stesso Commissario a decidere dove meglio indirizzare le risorse, se quindi sulla ricostruzione privata, laddove ce ne sia ancora bisogno, o su quella pubblica.
“Ad oltre sette anni dal sisma – si legge nell’emendamento- la proiezione di spesa per la ricostruzione privata e pubblica va delineandosi con maggiore chiarezza, evidenziando un maggior onere per il completamento degli interventi pubblici a fronte di una sostanziale riduzione di quella privata, ormai avviata verso le fasi finali. Al fine di garantire una maggiore flessibilità delle risorse già assegnate, si ritiene utile rimuovere il vincolo di spesa introdotto dalla legge nel 2015, garantendo al Commissario delegato la possibilità di indirizzare le risorse verso tutte le tipologie di intervento della ricostruzione post-sisma”.
Altri emendamenti del M5S ammessi ribadiscono la necessità di un prolungamento al 2021 tanto dello Stato di Emergenza, quanto del personale assunto con contratto a tempo determinato o di somministrazione impegnato negli enti sia sull’attività connessa alla ricostruzione privata, che pubblica.
Un altro emendamento evidenzia invece come ancora oggi siano tanti gli edifici privati inagibili e chiede la possibilità per quest’ultimi di non versare l’Imposta Municipale Unica e di rifondere i Comuni del mancato introito tramite fondi statali.
Si chiede che il provvedimento venga allineato come termine tanto per Emilia Romagna che per Lombardia e Veneto (al contrario in passato l’Emilia aveva avuto un anno in più) fino al termine dello stato di emergenza.
L’emendamento recita:”gli oneri derivanti dalla norma, comprensivi della quota Stato e della quota Comuni a seguito della ricognizione al 1° gennaio 2018 concordata con il Ministero dell’Interno ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono complessivamente stimati in: 12,8 milioni per l’anno 2020, 10 milioni per l’anno 2021 e 8 milioni per l’anno 2022. La norma è conseguente alla proroga al 31 dicembre 2022 dello Stato di Emergenza”.