SERMIDE – L’agricoltura cambia insieme al clima; per questo è necessario difendersi in maniera adeguata. Questo il messaggio uscito stamattina dal convegno organizzato da Coldiretti a Sermide dal titolo “Prospettive e strumenti per affrontare il cambiamento climatico”.
«Le nostre produzioni sono strettamente legate e valorizzate dal territorio in cui si trovano – ha esordito il Presidente Paolo Carra. – Il punto di svolta è costituito da un lato dalla popolazione mondiale, in progressivo aumento, e dall’altro da tipologie di consumatori che richiedono produzioni di nicchia: è proprio qui che dobbiamo inserirci. Il Green Deal si pone proprio in questo contesto: essere sostenibili non è un impegno che può essere lasciato a carico esclusivamente del settore primario; l’Unione europea deve accompagnare gli agricoltori verso il nuovo tipo di agricoltura che va delineandosi».
«Bisogna tornare ad avere un terreno ricco dal punto di vista organico, attraverso la presenza di insetti in grado di interagire constrastando gli effetti negativi dei cambiamenti climatici – ha aggiunto quindi Paolo Fontana, entomologo della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e presidente Wba. – Solo un terreno rispettato può difendersi: ed in questo gli agricoltori hanno un ruolo fondamentale». Proprio su questo tema Cesare Bellò, consigliere delegato di Opo Veneto e vicepresidente di Cso Italia, ha raccontato il caso relativo al radicchio trevigiano, protagonista di un percorso virtuoso iniziato ben 25 anni fa, ribadendo il concetto secondo il quale “un terreno ricco organicamente sarà un terreno difficilmente attaccabile dall’esterno”.
Francesco Vincenzi, presidente Anbi, ha ribadito il ruolo fondamentale dei consorzi di bonifica, che partono però svantaggiati a causa dell’assenza di una legge a difesa del suolo; indispensabile una rete idrica adeguata per contrastare i cambiamenti climatici.
Marco Carrara, direttore di Codima, ha poi rilevato che esiste una evidente sproporzione a proposito dei dati degli interventi risarcitori: nell’ultimo quinquennio, infatti, il numero delle pratiche sarebbe sensibilmente superiore, paradossalmente, a quello dei 35 anni precedenti. Una notizia positiva arriverebbe però dallo studio di nuove formule assicurative per la tutela del reddito.
A chiudere la mattinata è stato l’intervento di Giorgio Setti, caporedattore Edagricole, che ha puntato l’attenzione sull’importanza degli strumenti di copertura (come le reti anticimice).
All’incontro hanno preso parte anche Riccardo Gorzoni della OP Sermide Ortofruit ed il Sindaco di Sermide Mirco Borsari.