Danni da maltempo, in Emilia Romagna via alle richieste di rimborso da privati e imprese

La piena del Secchia in Emilia
La piena del Secchia in Emilia

EMILIA ROMAGNA – C’è tempo fino al 2 marzo prossimo per presentare domanda di rimborso, accompagnata da relativa perizia, per i danni subiti da privati e attività produttive in seguito all’ondata di maltempo di giugno, che ha interessato il Reggiano, il Modenese e il Bolognese, e le piogge eccezionali di novembre.

Per le abitazioni principali, gli indennizzi potranno coprire fino all’80% dei danni nel limite massimo di 150 mila euro; il tetto potrà salire fino a un massimo di 187 mila 500 euro per le case distrutte o da delocalizzare, destinate ad abitazioni principali del proprietario alla data dell’evento, con l’aggiunta di 10 mila euro “una tantum” per le demolizioni, se necessarie. Per le seconde case il contributo potrà invece arrivare fino al 50% e comunque nel limite massimo di 150 mila euro. In entrambi i casi, per danni superiori a 10 mila euro, alla domanda deve essere allegata una perizia asseverata.

Per quanto riguarda le attività produttive, i contributi potranno essere assegnati fino a un tetto massimo di 450 mila euro per ogni sede danneggiata. Il rimborso verrà concesso fino al 50% del valore minimo tra la stima della perizia asseverata che l’impresa deve fornire e il costo effettivamente sostenuto o da sostenere, se minore. La percentuale salirà all’80% solo per il ripristino o sostituzione di macchinari, attrezzature, arredi o acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.

Dal 2 marzo ed entro i 4 mesi successivi, i Comuni provvederanno all’istruttoria controllando le istanze pervenute. Gli elenchi delle domande ammissibili, con il relativo ammontare finanziario richiesto, saranno quindi comunicati al Dipartimento della protezione civile per ottenere l’apposito stanziamento e procedere alle liquidazioni.