Il Cinquecento a Gonzaga: visite e conferenze nella chiesa di San Benedetto Abate

GONZAGA – In occasione della mostra dedicata alla figura di Giulio Romano “Con nuova e stravagante maniera”, a Mantova fino al 6 gennaio 2020, e della mostra collaterale “Il Cinquecento a Polirone” a San Benedetto Po, a Gonzaga fino al 12 gennaio 2020 sarà possibile effettuare alcune visite guidate per conoscere da vicino l’architettura, la pittura e le opere in marmo della chiesa parrocchiale dedicata a San Benedetto Abate. Rinnovata negli anni ’30 del secolo XVI e dotata, nello stesso periodo, di importanti opere pittoriche della scuola di Giulio Romano, la pala d’altare della parrocchiale viene inserita nella mostra di Mantova, e messa a confronto con il cartone originale disegnato da Giulio Romano ed oggi conservato al Louvre.

In un ciclo di cinque conferenze che si svolgeranno nella Sala Confratelli adiacente alla chiesa, verranno illustrate le tematiche storiche e artistiche connesse all’edificio. In particolare sarà ricordato l’intervento di rinnovamento della chiesa voluto da Francesco Recordati, nominato titolare il 6 ottobre 1525 da parte di papa Clemente VII, grazie al sostegno di Federico II Gonzaga e del padre Aurelio Recordati, funzionario di rango al servizio del marchese. A memoria della ristrutturazione cinquecentesca rimangono in particolare il portale, inserito entro le tracce del precedente portale romanico, un ciborio marmoreo, ed una acquasantiera con lo stemma della famiglia Recordati.

“L’architettura cinquecentesca della chiesa di Gonzaga permane tuttora, sia nella planimetria (che ricalca a sua volta la precedente struttura romanica) sia nelle finiture, con riferimento in particolare al finto mattone dipinto all’esterno sui muri delle navate, che Giulio Romano adotterà anche a Polirone una decina d’anni dopo l’intervento di Gonzaga – si legge in una nota degli organizzatori. – Tre quadri della parrocchiale sono attribuibili alla scuola giuliesca: in particolare la pala dell’altare maggiore Madonna col Bambino, i santi Benedetto e Giovanni evangelista, attribuita a Rinaldo Mantovano, ma anche la Sacra Famiglia con i santi Sebastiano e Antonio da Padova in cui è riconoscibile l’impianto compositivo analogo ad altre pale d’altare di Ippolito Costa (1506-1561), pittore vicino alla scuola giuliesca; infine la Madonna col Bambino, san Giovanni Battista e santa martire, già attribuita  quale opera giovanile  a Lorenzo Costa il Giovane, è ora ritenuta di Benedetto Pagni da Pescia (1503-1578), allievo di Giulio Romano”.

Info e prenotazioni: https://www.upterrematildiche.it/
tel. 0376 58356 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12)