SAN BENEDETTO PO – Un incontro con tutti i principali soggetti che sono in prima linea per la costruzione del nuovo ponte di San Benedetto Po, con l’obiettivo di confrontarsi ulteriormente sulla soluzione annunciata durante l’incontro pubblico di venerdì scorso che prevede la rinuncia alla passerella e la chiusura totale al traffico di 100 giorni.
E’ quanto richiesto dal Comitato Vogliamo il Ponte che ha inviato una lettera a Provincia, Regione, Comuni di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito e Toto Costruzioni. La ditta, con grande sorpresa di molti cittadini, non era tra l’altro nemmeno presente tra i relatori all’incontro di venerdì scorso.
“Preoccupati dei problemi e danni ai cittadini e al territorio che una chiusura di almeno 100 giorni, durante i lavori per la realizzazione del tratto in golena del ponte di San Benedetto Po, potrebbe causare, con la presente siamo a richiedere un incontro con tutti Voi per valutare e affrontare tutte le soluzioni auspicabili e possibili per ridurre al minimo i disagi e problemi prima della firma dell’accordo definitivo.
E’ fondamentale evitare o almeno ridurre al minimo l’isolamento totale, anche ai mezzi di soccorso, del territorio, perché l’unica certezza sarà la data di chiusura alla viabilità del vecchio ponte, e, purtroppo, durante il varo delle due arcate abbiamo già visto
come degli imprevisti abbiano cambiato i tempi e ‘pronostici'”.
Questo il testo della lettera inviata a proposito della quale Manuela Braghiroli, tra i responsabili del Comitato, spiega che “non si vuole lasciare intentata alcuna strada, ad iniziare da un’analisi approfondita del codice degli appalti del 2016. La speranza è che si possa trovare tra le righe la possibilità di procedere comunque all’affidamento diretto a Toto del tratto in golena anche con il progetto che prevede la realizzazione della passerella”.
“Siamo molto preoccupati dei 100 giorni di chiusura che l’esperienza ci ha insegnato possono diventare molti di più per un nonnulla. L’isolamento totale avrebbe conseguenze economiche pesantissime per le imprese ma anche per i cittadini che dovrebbero metterci tempi ben più lunghi per raggiungere Mantova, e oltretutto pagando il pedaggio autostradale. E che dire dei mezzi di soccorso? Per un’ambulanza anche un solo minuto in meno di percorrenza può fare la differenza per chi è trasportato”.
Manuela Braghiroli e gli altri membri del Comitato vorrebbero tra l’altro capire come mai nel 2019, quando anche allora si era prospettata la costruzione del ponte in golena senza passerella, si fosse parlato di tempi più lunghi di chiusura rispetto ai 100 giorni annunciati ora”.
E effettivamente andando a recuperare alcune dichiarazioni dell’allora Dirigenza dell’Area Lavori Pubblici della Provincia si parlava di “cinque mesi” di chiusura. Ecco perchè il Comitato Vogliamo il Ponte vuole capire cosa è cambiato rispetto a tre anni fa al punto da prevedere due mesi in meno di chiusura al traffico.
Intanto occhi puntati su Toto Costruzioni per vedere se firmerà la soluzione individuata da Provincia e Regione.