SUZZARA – Diminuisce il numero delle famiglie in difficoltà ma cambia la loro composizione: a Suzzara non è allarme povertà, nonostante ciò da parte delle associazioni di volontariato l’attenzione resta alta sui casi di maggiore criticità legati sempre di più al territorio. A fare il punto sulla situazione è l’onlus San Lorenzo, emanazione diretta della Caritas diocesana di Mantova, di cui cuore pulsante sono gli oltre 200 volontari che provengono dalla parrocchia della zona di Suzzara, ma non solo. Nata nel 1999 a Motteggiana per volontà delle Parrocchie del Vicariato di Sant’Anselmo e della Caritas Diocesana di Mantova, dal 2001 l’onlus San Lorenzo gestisce un centro di ascolto delle povertà, luogo di incontro per persone e famiglie in difficoltà.
Il grido di aiuto di 150 famiglie del territorio
«Da gennaio ad oggi sono 150 le famiglie che si sono rivolte alla nostra associazione per trovare una forma di aiuto – spiega Matteo Amati, responsabile del centro ascolto Caritas suzzarese; – si tratta di single ma anche, più spesso, di famiglie composte da mamma, papà e un figlio, con un’età media che si aggira tra i 30 e i 45 anni. La buona notizia è che il numero dei nuclei famigliari in difficoltà si è abbassato dal 2010/2011 ai giorni nostri: in passato siamo arrivati a sostenere anche 260 famiglie». Un record negativo che è andato via via riducendosi, secondo Amati, in seguito al rientro in patria delle famiglie straniere o al loro trasferimento verso altre regioni italiane o in direzione del nord Europa, alla ricerca di condizioni lavorative e di vita migliori. Ed il preoccupante rovescio della medaglia è proprio questo: meno nuclei famigliari in crisi, ma quasi tutti originari del territorio.
In crescita il numero degli italiani a rischio povertà
«In effetti gli italiani sono aumentati – prosegue Amati; – sono soggetti con problematicità pesanti di sovraindebitamento o con patologie psichiatriche o di depressione, spesso scarsamente scolarizzati e con difficoltà lavorative». 727 sono state le situazioni incontrate nel corso del 2018, con una forte presenza di suzzaresi, che hanno rappresentato da soli il 38% delle richieste di aiuto. I dati relativi all’età indicano che sono calate le persone tra i 18 e i 45 anni mentre è cresciuto il gruppo che appartiene alla fascia tra i 45 e i 65 anni: nel 2011 erano il 14%, oggi rappresentano il 23% del totale. Il comune maggiormente rappresentato è quello di Suzzara con il 54%, seguito a ruota da Pegognaga con il 14%, Gonzaga con il 10% e Motteggiana con il 5%.
La mensa e l’emporio, ma non solo: le risposte alle emergenze
A queste emergenze – storie di solitudine, di emarginazione e di debolezza psicologica e sociale – l’associazione San Lorenzo ha risposto, e continua a rispondere puntualmente, con una serie di iniziative: «Attraverso la nostra mensa – racconta Amati – nel 2018 abbiamo servito un totale di 3103 pasti; la nazionalità prevalente, ancora una volta, è quella italiana, che ha superato il 32% delle presenze. Con “Lo Snodo”, invece, prima esperienza di emporio nella nostra provincia, le famiglie aiutate sono state 187 per un totale di 601 persone, per il 46% italiane. Ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo aiutato anche 22 donne in dolce attesa fornendo altrettanti corredini (abbigliamento, pannolini e attrezzature per la cura del neonato); infine il servizio di doccia, nato per aiutare persone senza fissa dimora che non hanno accesso all’acqua calda, richiesto anche da persone rimaste senza utenza del gas o della luce, ha dato una risposta a 41 persone, anche in questo caso in prevalenza italiani (il 37%), di cui la metà residenti nel distretto di Suzzara».