BASSO M.NO – Maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale ai danni dell’ex moglie. Con queste pesanti accuse, lo scorso settembre, era stato arrestato dopo l’entrata in vigore della legge sul cosiddetto “codice rosso”, un 35enne albanese residente nel Basso Mantovano. A far scattare le manette ai polsi dell’uomo erano stati i carabinieri di Gonzaga che nella fattispecie avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal gip di Mantova su richiesta del sostituto procuratore Carmela Sabatelli. Stando a quanto emerso a scatenare la condotta criminosa dello straniero vi sarebbe stato il non volersi rassegnare al fatto che la consorte, un’italiana di 34 anni, avesse deciso di lasciarlo, alla luce dei reiterate episodi di aggressioni e soprusi perpetrati in ambito familiare e che per anni era stata costretta a subire in silenzio. Il marito a quel punto aveva così preso a piazzarsi regolarmente davanti casa, a seguirla quando usciva oltre che tempestarla di telefonate e messaggi. Ma la situazione era precipitata il 18 dicembre 2018 quando, stando agli atti, l’uomo avrebbe dapprima colpito la coniuge e quindi in preda ad un raptus avrebbe abusato di lei sessualmente costringendola a ricorrere alle cure sanitarie. A fronte di quel grave episodio e all’esito del referto medico era così scattata la denuncia con conseguente segnalazione in procura. Questa mattina l’imputato è comparso davanti al collegio dei giudici per l’apertura del processo a lui ascritto.
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