VIADANA – Un incontro con una delegazione di infermiere volontarie del Comitato di Casalmaggiore della Croce Rossa Italiana. E’ quello organizzato dal Lions Club Viadana Oglio Po di Luca Salvagni, in occasione della festa dell’otto marzo.
Le crocerossine sono ausiliari delle forze armate, ricevono gradi di funzionamento e dispongono di due divise, una operativa di colore blu e una bianca, da cerimonia; tra loro si chiamano “sorelle”, in linea con il codice che guida la loro attività e che si riassume nelle parole Ama-Conforta-Lavora-Salva.
I principi che regolano l’operare di Croce Rossa sono: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontarietà, unità e universalità. L’accesso avviene previa frequenza di un corso biennale oppure, per chi già in possesso di titoli sanitari, attraverso un percorso formativo di durata semestrale.
Presenti all’incontro l’Ispettrice Carla Mazza (capitano) che ha ricordato che il corpo delle infermiere volontarie di CRI venne istituito il 9 febbraio 1908 e che nel corso degli anni le attività si sono ampliate e oggi si espletano negli ambiti dell’addestramento, dell’assistenza e dell’emergenza. Insieme a lei la Vice Ispettrice Maria Rosa Brunoni (tenente), Elisa Dall’Aglio, Silvia Andreocchi e Raffaella Pasetti, tutte infermiere volontarie presso la sede del Comitato di Casalmaggiore.
Croce Rossa Italiana, come il Lions Club International e la sua articolazione Alert Team Onlus, sono attualmente impegnate anche nell’aiuto e nel soccorso all’Ucraina e alla sua gente.
Un po’ di storia
L’idea di creare un corpo di volontari che desse assistenza ai feriti in battaglia venne all’uomo d’affari ginevrino Henry Dunant che passò per Solferino il giorno successivo alla celebre battaglia del 24 giugno 1859 e rimase sconvolto dalla tragedia. L’aiuto fornitogli dalle donne di Castiglione delle Stiviere nel soccorso ai feriti, ma anche l’inadeguatezza e l’impreparazione ad affrontare una simile prova, costituirono il nucleo del suo libro “Un souvenir de Solferino” pubblicato nel 1862.