PEGOGNAGA – Nel settore delle telecomunicazioni il progresso tecnologico ha reso inadeguata la normativa vigente, risalente ad oltre venti anni fa, cioè a quando le antenne creavano un pericoloso campo elettromagnetico.
Se la normativa statale che regolamenta l’installazione d’impianti di telefonia mobile fosse stata aggiornata al passo della continua trasformazione tecnologica e in parallelo la nuova Amministrazione comunale fosse stata adeguatamente informata sui passi evolutivi in materia, di certo la preoccupazione, per possibili conseguenze delle emissioni, espressa a Pegognaga il novembre scorso dai residenti del quartiere Bagna probabilmente non si sarebbe tradotta in raccolta firme contro la comparsa in via Miglioli dell’antenna Iliad e per la stessa giunta comunale la complessità della materia sarebbe stata meno intricata.
Sta di fatto che, essendo comparsa sul territorio appunto la decima antenna, i residenti contigui si sono giustamente preoccupati e il Comune ha incaricato uno studio specializzato di redigere il “Piano Antenne” con annesso regolamento, che gli esperti Turco e Arzelà dello studio incaricato hanno l’altra sera illustrato in Consiglio comunale, sottolineando appunto l’inadeguatezza della normativa statale in merito, anche in vista dell’entrata in funzione della rete mobile di quinta generazione 5 G ad altissima velocità.
Gli esperti hanno comunque concluso sconsigliando l’eccessiva concentrazione di antenne. Edoardo Bottoni, consigliere della minoranza RiAttiviamo Pego” ha dichiarato: «C’è da preoccuparsi da quanto emerge, giacché gli operatori di telefonia mobile stanno cercando di modificare i limiti delle antenne. Averne meno perciò sarebbe vantaggioso. Ho rammarico per il ritardo politico degli interventi per evitare l’installazione dell’antenna in quel sito. Con un’attenzione politica maggiore si sarebbe arrivati ad una soluzione migliore. Quanto al regolamento lo ritengo fatto benissimo,quindi non è possibile votare contro perciò siamo favorevoli». Il sindaco Matteo Zilocchi ha invece sottolineato: «Il Piano Antenne non era nel programma elettorale di nessun gruppo essendo questioni che si vengono a conoscere quando si affrontano. Questa Amministrazione ha dato due dinieghi ad Iliad, su terreno e su edifici pubblici. D’altronde ci sono due installazioni limitrofe fatte negli anni precedenti all’attuale Amministrazione. E’ problematica che avremmo dovuto affrontare il giorno dopo esserci insediati per arrivare in tempo ad intervenire». Ha concluso «Siamo disponibili anche ad un’esposizione pubblica dei risultati alla cittadinanza». L’assise ha quindi votato all’unanimità.
Riccardo Lonardi