MILANO – Un premio di singolare prestigio è stato assegnato l’altro giorno alla nuova chiesa parrocchiale di Pegognaga. Si tratta del “Premio In/Architettura 2023” sezione Regioni Lombardia ed Emilia Romagna. E’ l’istituzione italiana di più alto valore culturale nel campo dell’architettura contemporanea, fondata nel 1961, da Bruno Zevi, architetto e primo grande storico dell’architettura contemporanea in Italia, per conto dell’Istituto Nazionale di Architettura da lui animato nel dopoguerra e presieduto inizialmente dallo storico dell’arte Giulio Carlo Argan. Sin dalla fondazione il Premio ha avuto il doppio livello regionale e nazionale, con l’intento di sostenere l’architettura contemporanea nello sviluppo del paesaggio italiano, riunendovi altresì il contributo di progettisti, committenti, costruttori, per sottolineare la qualità creativa coesa al contesto ambientale e sociale della comunità che fruisce della realizzazione. Il Premio, dopo una pausa negli anni Settanta, ha ripreso vitalità negli anni Novanta, grazie al patrocinio di INArch, Associazione Nazionale Costruttori Edili. Dall’edizione 2020 i premi hanno ripreso la cadenza triennale per le due categorie di Nuova Costruzione e Riuso. La giuria presieduta dal prof. Marco Prusicki del Politecnico di Milano ha premiato nella categoria Nuova Costruzione tra le opere realizzate in Lombardia tra il 2018 e il 2022: gli alloggi protetti SON Cascina San Carlo di Milano, opera dello studio B22 con Carlo Venegoni; il parco tecnologico Step Tech Park di Treviglio, dell’atelier CN10 Architetti; la nuova Chiesa dello Spirito Santo a Pegognaga, dello studio LR-Architetti, di Sara Lonardi ed Enrico Maria Raschi. Quest’opera è stata premiata «Per la convincente riaffermazione delle potenzialità architettoniche presenti nelle forme archetipiche elementari radicate nel luogo». La motivazione espressa dalla giuria per la nuova parrocchiale di Pegognaga riassume in modo eccellente l’indirizzo dei premi assegnati per il triennio. Lo ha sottolineato il prof. Pierluigi Nicolin, che insieme alla redazione della rivista “Lotus International”, da lui diretta sin dal 1978, ha ricevuto uno dei premi collaterali speciali intitolato a Bruno Zevi e destinato alla critica di architettura. Secondo Nicolin, i lavori della giuria, con lungimiranza, hanno puntato a esaltare l’approccio cosiddetto “artigianale” nel fare architettura, dalla progettazione alla produzione, alla critica, riconoscendo che si tratta dell’unico modo proficuo per provvedere a salvaguardia, valorizzazione, sviluppo adeguati del paesaggio. Entro metà novembre, a Venezia presso la Biennale, si terrà la proclamazione dei premi nazionali a cui sono automaticamente candidate tutte le opere vincitrici dei premi regionali.
Michele Stavagna