MANTOVA – Nove anni e cinque mesi di carcere. Questa la pena inflitta con rito abbreviato a carico di un 49enne albanese finito a processo per il tentato omicidio dell’ex moglie. I fatti risalgono al 26 marzo scorso in via Giordano Bruno a Suzzara davanti alla sede della Cgil. L’uomo aveva colpito la consorte con ventidue coltellate, una della quali inferta all’altezza del collo. Per quella tragedia era stato rinviato a giudizio con le accuse di tentato omicidio pluriaggravato, minacce e porto abusivo di armi. La lite tra i due era scoppiata nel primo pomeriggio. Dopo aver discusso animatamente lui l’aveva sbattuta a terra, e quindi estratto di tasca un coltello, aveva iniziato a colpirla su più parti del corpo. Le urla della donna avevano attirato l’attenzione dei passanti inducendo l’uomo a mollare il proprio obiettivo. A quel punto l’accoltellatore, dopo un breve tentativo di fuga era stato bloccato e ammanettato dai carabinieri. La scorsa settimana il pubblico ministero Paola Reggiani aveva chiesto nei suoi confronti quattordici anni di carcere. La difesa ha già espresso intenzione di fare ricorso.
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