SUZZARA – Alla fine è arrivata la conferma ufficiale nella notte, ribadita poi questa mattina: la notizia secondo la quale ci sarebbe un caso positivo al test sul Coronavirus in una ditta vicina all’Iveco di Suzzara è vera.
C’è dunque una persona risultata positiva al tampone che lavora in un’azienda satellite di Iveco che fornisce componentistica come plance paraurti e altri particolari minori. Ma purtroppo al peggio non c’è mai fine, e al primo caso se ne sarebbe già affiancato un altro:
un lavoratore di Iveco, che attualmente risulta ricoverato a Montichiari con polmonite. L’uomo viaggiava come pendolare da Brescia in autobus con altri 53 lavoratori, tutti provenienti da Brescia e residenti in provincia.
Ieri sera ne è stata data comunicazione al medico competente dell’azienda e alla Direzione di stabilimento, e questa mattina proprio la Direzione aziendale di Iveco Suzzara ha confermato alle organizzazioni sindacali che il lavoratore ricoverato è risultato positivo al tampone.
L’azienda ha quindi fornito all’ASST tutti i numeri di telefono per contattare i 53 lavoratori che viaggiavano con il contagiato e che sulla linea di montaggio lavoravano con lui, attivando la procedura di quarantena di 14 giorni, che partono dal primo giorno in cui è stata effettuata la chiusura dello stabilimento, cioè da giovedì 12 marzo; pertanto fino ad oggi sono già trascorsi 8 giorni, e ne restano altri 6.
Al momento non sono noti provvedimenti di chiusura dei reparti specifici in cui lavoravano i due contagiati, ma va anche detto che questa settimana lo stabilimento Iveco di Suzzara risulta chiuso (dovrebbe riaprire il prossimo lunedì 23 marzo) in seguito ad un accordo tra Direzione e sindacati finalizzato a tutelare la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori e delle loro famiglie. Ma qualcuno avrebbe già commentato: «Troppo tardi».