OLTREPÒ – L’emergenza Coronavirus vede impegnato in queste ore anche l’intero staff del Consorzio di bonifica “Terre dei Gonzaga in Destra Po” che si occupa, per il territorio in Destra Po mantovano e reggiano, sia di scolo delle acque piovane mediante regolazione dei livelli nei canali e attivazione di impianti di sollevamento meccanico delle acque, sia di distribuzione irrigua alle aziende agricole per fare il punto della situazione sulle azioni intraprese.
«Gli uffici sono chiusi al pubblico a scopo precauzionale già dall’inizio della crisi – spiega il Presidente Ada Giorgi – nonostante i nostri addetti siano comunque sempre disponibili a rispondere alle richieste degli associati al telefono o via mail. Sono inoltre state attivate modalità di smart working e telelavoro al preciso scopo di impedire possibili contagi fra colleghi; in sede siamo riusciti a ricavare uno spazio riservato per i pochi dipendenti rimasti, anche sacrificando la sala del consiglio ed il mio ufficio personale».
Per quanto riguarda l’attivazione degli impianti durante le piene e la distribuzione irrigua, così come in caso di piogge intense, Giorgi ammette che tali funzioni sono essenziali e che l’ente dispone della precettazione turnata del personale necessario per le emergenze. Ma la preoccupazione resta. «In questa situazione non si tratta di affrontare un giorno prefissato di astensione dal lavoro. Il timore maggiore deriva dal fatto che si possa essere costretti a mettere in quarantena un gruppo di colleghi, lasciando scoperto tutto il servizio. Per questo motivo abbiamo studiato l’applicazione di una serie di procedure straordinarie finalizzate ad evitare questa circostanza e quindi garantire la sicurezza idraulica e la risorsa acqua al comprensorio».
«È una situazione di complessa gestione – prosegue il Direttore ing. Raffaele Monica – perché stravolge l’assetto ordinario, ma è indispensabile salvaguardare le attività di accensione degli impianti idrovori a fronte di un imprevisto evento meteo ed anche quelle di distribuzione irrigua già iniziate per le colture sotto telo e in serra. Il territorio è diviso in zone presidiate ordinariamente da più di una persona, tutti però a conoscenza nei minimi dettagli delle quote in assetto scolante ed irriguo: abbiamo disposto il divieto di incontro e lavoro congiunto fra loro; stessa cosa per gli addetti all’azionamento degli impianti, con luoghi di lavoro differenziati per ciascuna squadra e telelavoro per i preposti; vige anche l’obbligo straordinario dell’uso individuale del mezzo di trasporto per i controlli in zona e sui cantieri per ovvie ragioni».
«Abbiamo inoltre invitato il personale – conclude il Presidente Giorgi – ad osservare il rispetto delle buone norme di tutela della propria salute anche fuori dal lavoro, sia ovviamente per senso civico ma soprattutto per la consapevolezza del nostro ruolo nei confronti della comunità; e conoscendo ciascuno di loro sono sicura di essere ascoltata, perché in più di una occasione lo “spirito di corpo” del bonificatore ha superato l’orario di lavoro, le ferie ed anche il Natale. Altre disposizioni sono pronte ad essere attivate qualora si dovessero affrontare situazioni più gravi, con la convinzione che anche queste possano essere superate con l’aiuto, la condivisione ed il sostegno di tutto il gruppo».