MANTOVA – Davanti al gip, che lo aveva scarcerato senza applicare alcuna misura cautelare pur convalidandone l’arresto aveva respinto ogni accusa tra cui quella di tentato omicidio. La vicenda giudiziaria che ha visto imputato Alessandro Fraggieri, 37enne di Magnacavallo finito in manette il 1 febbraio del 2012, si è conclusa ieri con l’estinzione del capo d’accusa per sopraggiunta prescrizione dei termini. L’uomo, difeso dall’avvocato Giorgio Marconi, era finito in carcere, e dopo due giorni di cella rimesso in libertà, per aver tentato di soffocare con un cuscino la propria convivente, al culmine di una violenta lite. Nonostante il pm avesse chiesto a suo carico la custodia in carcere il giudice per le indagini preliminari Gianfranco Villani, al termine dell’interrogatorio di garanzia ritenendo invece contrastanti le versioni di Fraggieri e della presunta vittima e quindi non provato il tentativo di omicidio della donna, non aveva disposto alcuna misura. Anche le altre ipotesi di reato a lui contestate, tra cui quelle di lesioni, minacce e ingiurie erano poi state successivamente assorbite nella sola fattispecie disciplinata dall’articolo 572 del codice penale ovvero i maltrattamenti in famiglia, e in un primo momento dichiarata addirittura insussistente. In ogni caso la riqualificazione del capo d’imputazione aveva portato all’instaurazione nel 2017 di un nuovo procedimento il quale, dopo alcuni rinvii era stato calendarizzato per ieri e infine conclusosi – senza mai iniziare – con la dichiarazione di estinzione, per sopraggiunta prescrizione dei termini.
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