MANTOVA – Confcommercio Mantova lancia il suo appello a tutte le Amministrazioni comunali della provincia: intervenire urgentemente sulla tassazione locale, attraverso l’esenzione o la forte riduzione dei tributi, per i quali le scadenze sono prossime.
“Nei giorni scorsi abbiamo inviato a tutti i sindaci la richiesta di prevedere azioni a sostegno delle imprese chiuse ormai da settimane – afferma il presidente di Confcommercio Mantova Ercole Montanari. – L’emergenza coronavirus, infatti, ha portato la quasi totalità delle imprese commerciali, turistiche e dei trasporti a sospendere l’attività dai primi giorni di marzo. Ad eccezione dei negozi di generi alimentari e di quelli che vendono beni di prima necessità (come ad esempio farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccherie, ecc.), che attuando le misure di sicurezza anticontagio continuano a svolgere il loro servizio sul territorio, il resto degli esercizi commerciali, dei ristoranti, delle pizzerie, bar, alberghi, discoteche, agenzie viaggio, palestre e mercati ambulanti sono chiusi.
Di contro – continua il presidente – la chiusura e la mancanza degli incassi non si accompagna, purtroppo, al congelamento delle spese fisse, creando un’emergenza di liquidità che farà sentire i suoi effetti anche sul futuro della maggior parte delle imprese commerciali, dal piccolo dettaglio fino all’ingrosso”.
In questo quadro, Confcommercio continua a chiedere a gran voce a tutti gli interlocutori istituzionali della provincia che possono adottare misure a favore delle imprese locali, di agire in modo chiaro, deciso, rapido e concreto.
“Abbiamo registrato con piacere che alcune Amministrazioni hanno già preso provvedimenti a sostegno dell’imprenditoria locale, ma sono tantissime quelle che purtroppo non hanno risposto al nostro appello”, aggiunge Montanari.
L’associazione sollecita ad esaminare ogni soluzione volta a riconoscere alle aziende l’esonero dal pagamento (quindi non uno slittamento che non farebbe che rinviare di qualche tempo il problema ma una vera e propria esenzione), o comunque la consistente riduzione, per il periodo marzo – settembre 2020 delle imposte di competenza comunale: tassa sui rifiuti; canone per l’occupazione del suolo pubblico per i plateatici esterni dei pubblici esercizi; canone di occupazione del suolo pubblico per gli ambulanti non alimentari; imposta sulla pubblicità per le attività dei comparti del commercio, del turismo e dei servizi. E a ridurre l’aliquota IMU in pagamento per gli immobili.
“Queste sono solo le nostre richieste per il territorio – aggiunge il direttore Nicola Dal Dosso. – Proseguiamo poi il nostro impegno a tutela delle aziende con proposte concrete anche a livello regionale e al Governo, e continua la sinergia tra il nostro consorzio di garanzia Confiditer e le banche per operazioni che garantiscano la liquidità necessaria alle aziende. Le misure finora varate dal Governo con il decreto “Cura Italia” non bastano per far fronte all’emergenza economica in atto. Auspichiamo che questi interventi siano solo l’inizio e che in un successivo provvedimento lo Stato metta in gioco ben altre risorse e altre misure, magari derivanti dal sostegno dell’Unione Europea. E’ chiaro che la priorità di tutti ora è la salute ma è necessario anche preparare il terreno per supportare un’economia, fatta soprattutto di piccole imprese, che sono ogni giorno di più in, grave, difficoltà. Diversamente, ci saranno attività del commercio, del turismo e dei servizi che non avranno la forza di ricominciare, con effetti disastrosi sulla rete distributiva di vicinato e, quindi, in termini di servizio ai cittadini”.