BOLOGNA – Termini spostati in avanti, e quindi nessun pericolo di perdere i contributi. Maggiore liquidità alle imprese adesso, attraverso pagamenti più veloci e sicuri. E l’impegno condiviso con i sindaci, messo nero su bianco in un documento comune al centro di una riunione in videoconferenza ieri pomeriggio, a mettere in atto ogni attività che coniughi il completamento della ricostruzione con il riconoscimento economico ad aziende e tecnici impegnati nella stessa, contribuendo così alla tenuta di settori importanti per l’economia regionale.
Misure e obiettivi confluiti in tre ordinanze firmate dal presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato per la ricostruzione, Stefano Bonaccini. Disposizioni rivolte a Comuni, cittadini e imprese ancora impegnate nelle fasi conclusive della ricostruzione post sisma del 2012 e decise per sostenerli e agevolarli questa fase di emergenza epidemiologica da Covid-19.
I tre provvedimenti prevedono la proroga delle scadenze relative alla concessione di contributi per la ricostruzione privata (Mude) e per la fine dei lavori delle imprese (Sfinge), che erano state fissate al 31 marzo prossimo: slittano rispettivamente al 30 settembre 2020 e al 30 giugno 2020. La sospensione dei termini per il deposito di saldo avanzamento lavori (Sal) e delle relative integrazioni, così come dei termini per i cantieri. Ancora: pagamenti più veloci e certi, con il saldo fino al 90% delle fatture relative ai lavori già realizzati, per garantire alle aziende risorse in un momento di grave crisi e tutelare investimenti fatti per centinaia di milioni di euro. Inoltre, per la messa in sicurezza dei capannoni (bando Inail) vengono riaperti i termini per presentare le domande e prorogati quelli per la fine dei lavori degli interventi in corso.
«Il momento che stiamo vivendo rafforza il bisogno di dare risposte rapide e condivise, facendo il possibile per essere vicini alle nostre comunità e ringrazio tutti i sindaci per il lavoro che stiamo facendo insieme – afferma il presidente Bonaccini. – È quindi doveroso dare maggiore sicurezza e tranquillità anche a chi è alle prese con le fasi conclusive della ricostruzione. I cittadini, affinché non corrano il rischio di perdere i contributi. I Comuni, che stanno terminando le concessioni, ma anche alle imprese e ai professionisti che si trovano in oggettive difficoltà per quanto riguarda la sospensione dei cantieri, la documentazione necessaria e le forniture. Ma è importante anche assicurare adesso liquidità alle imprese, provando a dare loro più respiro attraverso pagamenti veloci e sicuri, in settimane nelle quali le difficoltà per loro sono davvero tante».
Le ordinanze saranno pubblicate sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).
Ricostruzione abitazioni (Mude)
In sintesi, l’ordinanza dispone: la possibilità per i dieci Comuni che avevano il maggior numero di pratiche, e che erano già stati prorogati al 31 marzo, di derogare tale termine emettendo degli atti di concessione con apposita motivazione entro il 30 settembre 2020. Per i Comuni che invece erano già in deroga dopo il 31 ottobre 2019 e che avrebbero dovuto emettere concessioni motivate entro il 31 marzo, la proroga del termine è fissata al 30 giugno 2020. Prorogato il termine per l’ultimazione dei lavori degli interventi delle imprese agricole, presentate tramite la piattaforma Mude, al 30 giugno 2020. Prorogato il termine per il deposito delle domande di contributo relative alle pertinenze (ordinanza 12/2019) al 30 giugno 2020. Prorogato il termine per la presentazione delle domande di contributo per i maggiori oneri sui mutui privati (ai sensi dell’ordinanza 23/2019 per l’annualità 2019 al 30 giugno 2020).
Inoltre, la stessa ordinanza prevede che, dal 23 febbraio al 15 aprile 2020, siano sospesi i termini per il deposito del primo Stato di avanzamento lavori e delle integrazioni per gli interventi di ricostruzione presentati tramite piattaforma Mude, nonché quelli per il riscontro alle richieste di integrazione effettuate per i contributi di cui all’ordinanza 23/2019 relativa ai maggiori oneri sui mutui sospesi.
Infine, è previsto che il periodo intercorrente tra il 23 febbraio 2020 e il 15 aprile 2020 non si calcoli ai fini del termine per l’ultimazione dei lavori di ricostruzione per gli interventi presentati tramite piattaforma Mude.
Ricostruzione attività produttive (Sfinge)
Di fronte alla difficoltà delle imprese a completare i lavori e la rendicontazione delle spese sostenute, vengono prorogati al 30 giugno 2020 i termini di conclusione degli interventi e al 30 settembre 2020 quelli di presentazione della documentazione di rendicontazione del saldo finale. Questo per le imprese di tutti i settori comprese le imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agroalimentari, a prescindere dalla data di concessione del contributo. Viene poi previsto che l’erogazione del saldo finale del contributo non possa essere inferiore al 10% di quanto concesso, anziché al 15% o al 30% come precedentemente disposto rispettivamente dalle modalità di liquidazione ordinarie e semplificate; le modalità di controllo degli interventi, con particolare riferimento ai sopralluoghi preventivi al saldo, potranno avvenire anche attraverso l’utilizzo di tecnologie che consentano tali verifiche a distanza.
Infine, per le domande presentate da persone fisiche i termini di fine lavori e rendicontazione rimangono i medesimi delle ordinanze precedenti, a prescindere dalla data di concessione del contributo (conclusione degli interventi al 31 ottobre 2020 e presentazione della documentazione di rendicontazione del saldo finale al 31 dicembre 2020).
Per quanto riguarda la messa in sicurezza dei capannoni, bando Inail, prevista la proroga al 30 giugno 2020 per la fine dei lavori e al 30 settembre 2020 la rendicontazione per le imprese di tutti i settori, nonché la riapertura dei termini per la presentazione delle domande dal 1^ giugno 2020 fino a esaurimento delle risorse e comunque non oltre il 31 dicembre 2020.